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Roma Capoccia

La corrispondenza di amorosi sensi tra Raggi e Calenda

Marianna Rizzini

Tweet amichevoli, sorrisi e interessi involontariamente convergenti (contro terzi)

E a un certo punto il tweet di Virginia Raggi irrompe, rivolto a Carlo Calenda che, nel giorno in cui il candidato del centrodestra Enrico Michetti risulta desaparecido per un confronto, propone un cartonato sostitutivo del rivale o un comitato per rintracciarlo:  “Prove di convergenza…? Si scherza, però l’idea del ‘Comitato trovateci Michetti’ è carino”, scrive Raggi.

Non è la prima volta che la sindaca si rivolge all’avversario con parole amichevoli. Due giorni fa, per esempio, quando la febbre colpiva l’ex ministro che anni addietro l’aveva attesa invano al famoso “tavolo per lo sviluppo”, lei, la sindaca, mandava pubblici auguri di pronta guarigione: “In bocca al lupo, torna presto. Sola con gli altri mi annoio”. Giorni fa, invece, era stato Calenda a farle il baciamano, per sottolineare il concetto: avversari ma con fair play. E non sono pochi, però, gli osservatori che sottolineano l’involontaria comunanza di situazione tra sindaca ricandidata e sfidante: terzi e quarti nei sondaggi, l’uno in gara anche contro il partito da cui proviene, il Pd, e l’altra in corsa malgrado la riluttanza a sostenerla di una parte del M5s. Non si sottraggono voti a vicenda, questo è il concetto, mentre potrebbero sottrarne ai candidati di centrodestra e centrosinistra.

 

Dopodiché Virginia Raggi affronta la campagna elettorale come non fosse stata lei, in questi anni, il sindaco, ma il capo dell’opposizione. Si va dall’addossare al governatore del Lazio Nicola Zingaretti la colpa dei “cinghiali che grufolano” ai proclami auto-motivazionali del tipo “i cittadini mi vogliono bene, gli avversari non li stimo e mi copiano”. Parla prima di tutto dei suddetti candidati di centrodestra e centrosinistra: “Gualtieri e Michetti sono stati messi lì dai rispettivi partiti, dicono cose vecchie, con loro si torna indietro”. E a Calenda riserva una bocciatura di circostanza (“non mi piace nulla”). Ma è con Gualtieri che ingaggia la battaglia delle battaglie, da giorni, sulla discarica, vista anche la pressione della base a Cinque stelle, non sempre in linea con il sindaco: e se Gualtieri dice che sarà il nuovo commissario nominato dalla Regione Lazio a decidere dove verrà realizzata la discarica, la sindaca risponde: “Abbia il coraggio di dire dove vuole farla”. Eppure era lei al governo della città in questi anni (vedi alle voci: imprenditori che fuggono, trasporti, rifiuti, buche), anche se fa di tutto per farsi ricordare facendosi un po’ dimenticare.

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  • Marianna Rizzini
  • Marianna Rizzini è nata e cresciuta a Roma, tra il liceo Visconti e l'Università La Sapienza, assorbendo forse i tic di entrambi gli ambienti, ma più del Visconti che della Sapienza. Per fortuna l'hanno spedita per tempo a Milano, anche se poi è tornata indietro. Lavora al Foglio dai primi anni del Millennio e scrive per lo più ritratti di personaggi politici o articoli su sinistre sinistrate, Cinque Stelle e populisti del web, ma può capitare la paginata che non ti aspetti (strani individui, perfetti sconosciuti, storie improbabili, robot, film, cartoni animati). E' nata in una famiglia pazza, ma con il senno di poi neanche tanto. Vive a Trastevere, è mamma di Tea, esce volentieri, non è un asso dei fornelli.