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Roma Capoccia

La monnezza unisce i quattro candidati a sindaco di Roma

Gianluca De Rosa

Michetti, Gualtieri, Calenda e Raggi, tutti primi al traguardo del mutismo ipocrita: la discarica dove si deve fare?

Le campagne elettorali vivono anche di paradossi giganteschi. Nulla rappresenta per Virginia Raggi un fallimento come il tema dei rifiuti. Eppure, sotto elezioni, quello che per la sindaca dovrebbe essere il principale punto debole diventa nella sfida agli altri candidati uno straordinario strumento di propaganda. Perché?

Lo spieghiamo subito.

 

Dopo anni di sfiancanti scarica barile tra Comune e Regione il tema della chiusura del ciclo, che si riduce in buona parte a trovare un luogo dove realizzare una nuova discarica, è rimasto inevaso. La Regione ha minacciato per mesi di commissariare il Campidoglio se non avesse indicato un’area idonea. Poi, tra ricorsi al Tar, ordinanze, proroghe e quant’altro, non è accaduto nulla.

Per salvare la Capitale, già non proprio pulita, dalla valanga di monnezza che rischiava di sommergerla, Virginia Raggi, nella veste di sindaca della Città Metropolitana ha disposto la riapertura, in emergenza e per sei mesi, di un invaso ad Albano Laziale, provincia di Roma e non territorio comunale come chiedeva la Regione. Anche qui è partito in automatico il ricorso al Tar, ma il tribunale amministrativo ha dato ragione alla sindaca.

Lei, accusata da tutti di non voler risolvere il problema, si pone oggi giustamente una domanda. Ma gli altri candidati questa discarica la vogliono fare o no? Carlo Calenda elude da sempre la questione, spiegando che con il suo piano, fatto di nuove linee d’incenerimento e fusione industriale tra Ama e Acea, di discariche non ce ne sarà praticamente bisogno. Non è proprio così, anche perché l’attuale piano rifiuti regionale di discariche ne prevede sei. Una a Roma. Di Michetti, invece, la posizione è ignota. Il candidato non ha ancora presentato un programma elettorale.

 

Il più attaccato da Raggi sul punto però è ovviamente Roberto Gualtieri, compagno di partito di Nicola Zingaretti e, da quando è candidato, sempre allineato alle posizioni della Regione Lazio. Ebbene sulla discarica la questione è chiara. Zingaretti e il suo assessore ai Rifiuti, Massimiliano Valeriani, vogliono che a Roma una discarica venga realizzata. Senza il ciclo non si chiude. Ma se questa è la posizione di Zingaretti, Gualtieri che cosa pensa? La Raggi da ormai una settimana glielo chiede senza sosta su Twitter e su Facebook. I toni sono quello che sono – “#Giorno6. Gualtieri abbi il coraggio di dire ai romani dove vuoi fare la discarica a Roma, invece di far decidere Zingaretti. Lui la vuole in Valle Galeria, a Falcognana o a Tragliatella. Tu sei d’accordo?” – ma la domanda è puntuale. Dopo giorni di martellamento, il candidato del Pd ha ceduto e tramite agenzie ha risposto alla sindaca: “Non potrò scegliere perché tu non hai fatto nulla e adesso ci sarà un commissario”. Risposta ambigua che ha permesso alla sindaca di attaccare ancora: “Forse ho capito male, perché siamo ai limiti dell’assurdo: invece di dirci dove farà la discarica a Roma Gualtieri sta dicendo che si candida a sindaco per non prendere decisioni. Anzi, è contento di essere commissariato dalla Regione”. Comunque finiranno le elezioni di ottobre è chiaro che per i romani i rifiuti rimaranno un grande problema.