Dalla terra dei fuochi alla terra dei fuochi d’artificio. La polemica è montata veloce, comprensibilmente, e in piena campagna elettorale sarebbe stato arduo immaginare il contrario. Siamo a Ostia, X Municipio di Roma, more solito. L’accusa, rivolta dalle opposizioni alla maggioranza pentastellata che governa il Municipio e divenuta anche oggetto di esposto in Corte dei Conti, è di aver dirottato i fondi pubblici, 27.450 euro in affidamento diretto, destinati al consueto spettacolo pirotecnico che si tiene al Pontile del Lido di Ostia a Ferragosto, per organizzare una festicciola sempre pirotecnica davanti al ristorante scelto dalla sindaca Raggi e dai suoi sostenitori per una cena elettorale. Non più il quindici ma il trentuno di agosto, e non più il Pontile ma il tratto di mare antistante la Fontana dello Zodiaco, dove nelle vicinanze, sincronicità che avrebbe incuriosito Carl Gustav Jung, sorge il ristorante prescelto dai pentastellati. La vicenda potrebbe essere liquidata come spicciola polemica iper-localistica, ma il seguito assume la fisionomia di un gustoso racconto grottesco sospeso tra Jarry e Flaiano con una spruzzata di Hollywood che non guasta mai.
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