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Roma Capoccia

Dici Michetti e ti ritrovi Meloni. Prove di ufficioso "commissariamento"

Marianna Rizzini

Sono giorni che lo scontento per le non travolgenti performance pre-elettorali del candidato di centrodestra crea scompiglio nella coalizione. E così tocca alla leader di Fratelli d'Italia metterci la faccia

Il video è eloquente: c'è Giorgia Meloni su sfondo di palazzone che ascolta una signora e annuisce, seria in volto. E c'è Enrico Michetti, candidato del centrodestra, che spunta improvvisamente dietro alle spalle della leader di Fratelli d'Italia, e sorride agli astanti. E insomma sono giorni che lo scontento per le non travolgenti performance pre-elettorali del candidato di centrodestra crea scompiglio nella coalizione, dove non tutti erano inizialmente convinti della bontà della scelta. Ed ora c'è bisogno che chi era convinto (Giorgia Meloni) ci metta letteralmente la faccia, a partire dal gravoso compito di accompagnare il candidato nel tour nei quartieri periferici. Risultato: dove c'è Michetti, si vede prima Meloni (per non dire dei manifesti dove quasi quasi pare lei in corsa, come cinque anni fa, e non lui).

E a volte deve anche aspettarlo, Michetti, come è successo due giorni fa all'Eur. O deve per così dire depotenziarlo prima delle conferenze stampa, visto anche il precedente del primo confronto televisivo con gli altri candidati, da cui Michetti se n'era andato non senza polemiche, tanto che finora ha rifiutato il bis, chiesto invece da Virginia Raggi e Carlo Calenda.

 

Dobbiamo farlo conoscere, è il mantra che ripetono e si ripetono coloro che commissariano ufficiosamente il professore per evitare che strabordi in territori dialettici pericolosi (per non dire del caso della candidata no vax). E ieri, secondo nuovo copione, Michetti, che vuole la “rifondazione” della linea Roma-Lido, iniziava a parlare premettendo un pomposo “come diceva giustamente Giorgia”. Il tutto ancora prima di magnificare il progetto: “Questa linea sta per transitare in capo alla Regione. Ma bisognerebbe capire che cosa ha fatto la Regione prima in termini di investimenti… La linea va inserita all'interno di un contesto di mobilità cittadina che prevede uno sviluppo dell'attività turistica”. Intanto si cerca di pensare al dopo: se l'affiancamento in campagna elettorale dovesse funzionare e Michetti dovesse prevalere, che si fa? La parola “squadra”, dunque, comincia a tormentare i leader degli altri partiti del centrodestra, al punto che ieri si era diffusa – poi smentita – la voce di un coinvolgimento di Guido Bertolaso, colui che ha già detto “no” più volte alla candidatura. E se le certezze si chiamano per ora Simonetta Matone, prosindaca pronta a occuparsi di temi sociali, e Vittorio Sgarbi (per la Cultura), la questione Michetti riposa soltanto sui sondaggi (che lo danno tra il 29 e il 33 per cento, nonostante tutto).

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  • Marianna Rizzini
  • Marianna Rizzini è nata e cresciuta a Roma, tra il liceo Visconti e l'Università La Sapienza, assorbendo forse i tic di entrambi gli ambienti, ma più del Visconti che della Sapienza. Per fortuna l'hanno spedita per tempo a Milano, anche se poi è tornata indietro. Lavora al Foglio dai primi anni del Millennio e scrive per lo più ritratti di personaggi politici o articoli su sinistre sinistrate, Cinque Stelle e populisti del web, ma può capitare la paginata che non ti aspetti (strani individui, perfetti sconosciuti, storie improbabili, robot, film, cartoni animati). E' nata in una famiglia pazza, ma con il senno di poi neanche tanto. Vive a Trastevere, è mamma di Tea, esce volentieri, non è un asso dei fornelli.