Roma, la sindaca Virginia Raggi inaugura al mercato di Primavalle il terzo mercato sociale (Foto Mauro Scrobogna /LaPresse)

Roma Capoccia

Alleanza Pd-M5s. Ultima fermata: Primavalle

Gianluca De Rosa

Viaggio al termine di un accordo impossibile. Raggi boicotta i piani di Conte e Letta alle suppletive, lì dove è tutta destra

In principio poteva essere il primo azzardo politico del neo leader: Giuseppe Conte candidato di M5s e Pd al collegio uninominale di Primavalle per uno scranno a Palazzo Montecitorio, quello lasciato vuoto dall’ex viceministra degli Esteri Emanuela Del Re, nominata alcuni mesi fa rappresentante speciale dell’Unione europea per il Sahel. In un colpo solo un grande rientro in scena e una mossa politica capace di suggellare in modo inequivocabile l’alleanza che Conte vuole per il suo nuovo Movimento 5 stelle. Quella con il Pd. Una ficata. Almeno in teoria. Mancava però un dettaglio: i numeri. Nel 2016 a Primavalle il Movimento raggiunse percentuali bulgare. Già due anni dopo, però, alle elezioni politiche del 2018, la grillina Del Re fu eletta per il rotto della cuffia, battendo di soli mille voti il candidato di Forza Italia, Lega e Fd’I Pasquale Calzetta. Oggi il centrodestra è dato per favoritissimo.

 

Comunque, anche se il neo capo grillino ha declinato l’offerta, l’idea di un accordo su Primavalle non è svanita. Trovare l’alchimia giusta però è un’operazione tutt’altro che banale. Principalmente per una ragione: i cittadini della borgata romana sceglieranno chi mandare alla Camera al posto della Del Re il 3 e il 4 ottobre prossimi, le stesse date in cui dovranno votare per il nuovo sindaco. Su una scheda potrebbero trovarsi i simboli del Movimento e del Pd da due lati opposti: uno a sostegno di Virginia Raggi, l’altro per Roberto Gualtieri sindaco. Su un’altra, gli stessi simboli finirebbero uno accanto all’altro a supporto di un unico candidato (a sinistra si pensa al fondatore della comunità di Sant’Egidio Andrea Ricciardi), non un buon viatico in un quartiere dove la politica ha deluso ad ogni longitudine e si vota quasi sempre il nuovo che avanza.

Coincidenza o malizia, comunque, mercoledì a Primavalle la sindaca di Roma Virginia Raggi – a cui di certo un accordo in concomitanza con le “sue” elezioni non farebbe piacere – ha deciso di farci un salto. Un’inaugurazione, per la precisione. L’apertura di un banco sociale all’interno del mercato rionale dove i più bisognosi potranno fare acquisti direttamente con la card dei servizi sociali comunale. Raggi si presenta in versione informale, senza fascia tricolore, ma con tanta buona volontà. Pronta ad offrirsi per un selfie, ma, soprattutto, per l’ascolto del quartiere. Che aria tira a Primavalle? Le lamentele non mancano. Claudio, 60enne secchissimo in bermuda jeans e occhiali da sole va subito al sodo: “Sindaca non è che lei o i suoi accompagnatori c’avete 100 euro? Qui io son disperato, mo’ ho ripreso qualche chilo, ma fino a qualche tempo fa parevo un resuscitato di Auschwitz”. La sindaca ascolta, consola e suggerisce. Gli operatori del mercato vogliono “finalmente” una tettoia. “C’è il bando regionale che scade a ottobre”, spiegano. “Ci lavoremo”.

 

Con lei c’è anche Alfredo Campagna, presidente del XIV municipio e quasi vicino di casa della sindaca (entrambi vivono ad Ottavia). A lui l’idea dell’accordo per il collegio delle suppletive non convince per niente. “Non mi sembra una mossa né vincente, né azzeccata, sarebbe meglio avere un nostro candidato, ma temo che alla fine si andrà con il centrosinistra”. Campagna è convinto, come tanti, che possa finire così: più che con un candidato comune, senza un candidato del M5s in campo, un modo per non far traballare l’alleanza giallorossa, ma senza scontentare la sindaca. In mattinata lo staff di comunicazione di Conte fa girare una smentita che riguarda un altro seggio che potrebbe finire alle elezioni suppletive, quello di Roma Centro. Nel 2018 lo conquistò Paolo Gentiloni, poco dopo nominato commissario europeo. L’anno scorso il suo posto lo ha Roberto Gualtieri che adesso è candidato sindaco. Se vincesse, è la suggestione circolata con forza nelle ultime settimane, il suo seggio sarebbe pronto per Conte, in cambio l’ex premier potrebbe offrire al centrosinistra l’appoggio dei grillini al ballottaggio. “La notizia è totalmente priva di fondamento”, dicevano ai giornali ieri dallo staff dell’ex premier. “Come ripetuto più volte, Conte non intende candidarsi in alcun collegio. Per le comunali di Roma, si è sempre speso in prima persona e continuerà a spendersi per la corsa di Virginia Raggi che rappresenta il miglior candidato per il futuro della Capitale. Il Movimento appoggia Virginia in maniera compatta e convinta, a tutti i livelli”. Anche a Primavalle? Vedremo.

 

Intanto tra i favoriti, nel centrodestra, manca ancora il nome. Qualche giorno fa, con colpo di teatro, Luca Palamara, l’ex presidente dell’Anm finito al centro del caos toghe, ha annunciato la sua candidatura solitaria durante una conferenza stampa. Una parte di centrodestra lo vorrebbe come candidato. Difficile che la cosa vada a buon fine.
 

Di più su questi argomenti: