Foto Roberto Monaldo / LaPresse

Roma Capoccia

Ora il centrodestra litiga sui municipi

Gianluca De Rosa

Erano appena riusciti a trovare un candidato per il Campidoglio, Lega e FdI incapaci di accordarsi sui minisindaci

Su una cosa sono tutti d’accordo. “Il clima è tesissimo, ci sono forti frizioni”. Le ultime vicende della cronaca politica hanno tracciato un solco profondo tra i due azionisti di maggioranza del centrodestra italiano. Lega e Fratelli d’Italia sono ormai ai ferri corti. A Giorgia Meloni e ai suoi non è andato giù il giochetto che Lega e Forza Italia hanno messo in piedi per fare fuori Fratelli d’Italia dal cda dell’azienda radiotelevisiva italiana. Lo sgarbo sulle nomine Rai ha generato un nervosismo palpabile che ha finito con il toccare persino il tavolo del centrodestra per la scelta dei candidati presidenti nei municipi nella Capitale. “Se si va avanti così – dicono fonti del Carroccio – qui scavalchiamo tranquillamente ferragosto senza avere i candidati”.

 

Al tavolo di coalizione partecipano Maurizio Gasparri per Forza Italia, Claudio Durigon per la Lega, Paolo Trancassini, Marco Milani e Ignazio La Russa per Fratelli d’Italia. Proprio quest’ultimo alcuni giorni fa ha incarnato in modo strepitoso la tensione latente, e pronta ad esplodere, che regna nel centrodestra. Alla presentazione del candidato sindaco di Milano, Luca Bernardo, proprio il giorno successivo alle nomine Rai, Giorgia Meloni ha scelto di non partecipare. La sua sedia in prima fila è rimasta vuota, la forzista Licia Ronzulli voleva occuparla, La Russa ha perso le staffe: “Non me ne fotte un cazzo, alzati”, le ha gridato. Insomma se il tavolo municipale è nelle sue mani si capisce che i problemi non manchino.

 

D’altronde anche riuscire a trasporre il peso politico delle singole forze in un’equa distribuzione delle candidature non è compito banale. Eppure lo schema già c’è. I municipi sono stati divisi in fasce: quelli dove è molto probabile che il centrodestra vinca (VI e XV), quelli contendibili, seppur con probabilità differenti (XIII, XIV, X, IV, V e XI), quelli difficili (I, II, III) e quelli considerati impossibili (VIII e XII). Su alcuni territori, tra l’altro, la partita è praticamente già chiusa. I due municipi di prima fascia saranno equamente distribuiti: il VI andrà a Fratelli d’Italia che candiderà il consigliere uscente Nicola Franco, il XV alla Lega, anche se sul nome non ci sono ancora certezze. Parte favorito Andrea Signorini (attualmente capogruppo leghista in II municipio), ma si fa anche il nome di Giuseppe Mocci. Altri municipi dove le candidature sembrano scontate sono il IV, dove per la Lega ci sarà Roberto Santoro, il V che andrà a FdI con il coordinatore municipale Daniele Rinaldi. Stessa sorte per il XIII dove il candidato sarà quasi certamente il consigliere uscente del partito di Giorgia Meloni Marco Giovagnorio. Derby e incastri complessi invece per I, II, III, IX, XI, XIV. In teoria II e IX dovrebbero essere i due municipi destinati a Forza Italia. Nel municipio che comprende San Lorenzo, piazza Bologna e il Flaminio il candidato dovrebbe essere Patrizio Di Tursi, consigliere di questa zona dal 2006. Il IX, invece, dovrebbe andare Pietrangelo Massaro, vicecoordinatore di Fi a Roma. Ma nulla è scontato. Se ad esempio in XIV il leghista Fernando Urciuolo vincesse il derby con l’esponente di Fratelli d’Italia Alberto Mariani, allora il partito di Giorgia Meloni potrebbe pretendere di imporre un suo nome in IX al posto di Massaro, come quelli di Massimiliano De Julis o Simone Sordini.

 

Altro scontro complicato sarà quello in XI, dove bisognerà scegliere tra Valerio Garipoli e Daniele Catalano. Entrambi furono eletti nella consiliatura che volge al termni con FdI, ma Catalano è poi passato alla Lega divenendone il capogruppo. In I municipio se la giocano altri due capigruppo uscenti: Stefano Tozzi per Fd’I e Marco Veloccia per il Carroccio. In III invece sarebbe avanti FdI con Giordana Petrella. Storia a sé la fa il X municipio. Tra Ostia e Casal Palocco l’unico nome forte è quello della leghista Monica Picca. Già candidata del centrodestra nel 2017, Picca non avrebbe avversari, ma Giorgia Meloni non l’ha ancora perdonata per aver abbandonato Fd’I e per adesso sul suo nome ha messo un veto. In VIII e in XII, invece, non vuole andare quasi nessuno. Al municipio della Garbatella potrebbe correre un civico della lista Michetti, circola il nome di Franco Federici, mentre in XII si parla del capogruppo della Lega Giovanni Picone. Il VII, infine, dovrebbe andare a Pamela Strippoli che è attualmente capogruppo della Lega in un altro municipio, il VI. Ma poiché quel territorio andrà a FdI e siccome l’avvocatessa è di Torre Spaccata, quartiere che è stato recentemente accorpato al VII, il suo nome potrebbe essere spostato lì.

 

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