Cambio di linea in corsa

Schiaffo ambulante, Raggi pro direttiva Bolkenstein

Il disaccordo con il viceministro dell'Economia a Cinque stelle Laura Castelli

Marianna Rizzini

Una battaglia storica del M5s e il sindaco che la ribalta, dopo aver chiesto un parere all'Antitrust

 Roma. Una battaglia storica dei Cinque stelle, quella per il no alla cosiddetta “direttiva Bolkenstein” per la messa a gara delle attività sul suolo pubblico. E un sindaco a Cinque stelle che ribalta la battaglia storica medesima. Succede insomma a Roma che Virginia Raggi si metta non a fianco gli ambulanti un tempo difesi da Luigi Di Maio in persona, ma a fianco dell’Antitrust a cui il sindaco aveva chiesto un parere (e il parere è che la proroga automatica delle licenze “non è lecita”). E la questione, oltre ad aver già provocato le rimostranze delle categorie interessate, due giorni fa riunite in Piazza Venezia, ha anche prodotto una piccola rupture nel M5s: lunedì scorso, infatti, il sindaco Raggi e il viceministro m5s dell’Economia Laura Castelli, collegate via Zoom, hanno discusso di bancarelle, ma senza trovare accordo. Da un lato infatti c’è la “nuova” Raggi, determinata a mettere tutto a gara, in base alla direttiva europea un tempo scansata e in base al suddetto parere dell’Autorità (nonostante il governo centrale abbia stabilito il rinnovo dei permessi con la legge di Bilancio 2019 e con decreto del 25 novembre 2020). Dall’altro lato c’è il viceministro Castelli che, anche sulla scorta del decreto 2020, appare più propensa a una proroga, quantomeno fino alle elezioni amministrative. E se gli ambulanti si sono espressi contro il sindaco “che si mette a disapplicare una legge nazionale”, il problema nasconde un distinguo non da poco: un conto sono infatti le bancarelle e lo strapotere della famiglia Tredicine, un altro è lo scontento di altre categorie di ambulanti, tra cui gli “urtisti”, venditori di oggetti devozionali e souvenir, molti dei quali esponenti della comunità ebraica, da generazioni titolari di licenze. “Se la stanno prendendo con me perché sono scomoda, stiamo cercando di cambiare un sistema che era immobile da decenni”, dice il sindaco, criticata non soltanto dalle categorie interessate ma anche dall’opposizione, nonostante l’alleanza Pd-Cinque stelle sia stata ribadita a livello regionale e nazionale. “L’uscita da campagna elettorale di Raggi rischia di mettere in difficoltà tutto il commercio”, è l’obiezione del presidente pd del I municipio Sabrina Alfonsi: “Se si crede che un parere possa mettere in discussione una legge dello stato, il parere ricadrà su tutti: edicole, fiorai, postazioni a rotazione, mercati. Questa decisione danneggia la vita di migliaia di famiglie e lascerà in eredità una situazione esplosiva alla prossima amministrazione”. 
 

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  • Marianna Rizzini
  • Marianna Rizzini è nata e cresciuta a Roma, tra il liceo Visconti e l'Università La Sapienza, assorbendo forse i tic di entrambi gli ambienti, ma più del Visconti che della Sapienza. Per fortuna l'hanno spedita per tempo a Milano, anche se poi è tornata indietro. Lavora al Foglio dai primi anni del Millennio e scrive per lo più ritratti di personaggi politici o articoli su sinistre sinistrate, Cinque Stelle e populisti del web, ma può capitare la paginata che non ti aspetti (strani individui, perfetti sconosciuti, storie improbabili, robot, film, cartoni animati). E' nata in una famiglia pazza, ma con il senno di poi neanche tanto. Vive a Trastevere, è mamma di Tea, esce volentieri, non è un asso dei fornelli.