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Preghiera

Riaprite i manicomi

Camillo Langone

Franco Basaglia con la legge 180 ha inguaiato migliaia di famigliari di malati di mente che da allora devono improvvisarsi psichiatri domestici, e magari impazzire pure loro. Tutti siamo malati di qualcosa: la differenza è che noi antibasagliani cerchiamo di non pesare sul prossimo

Preghiera per la riapertura dei manicomi. Per lo spostamento al chiuso, in luogo dove non faccia perdere il latte alle puerpere, del folle cavallo di plastica piazzato a Firenze in onore di Franco Basaglia. Per la damnatio memoriae di tale psichiatra, un utopista ovviamente di sinistra, perfettamente impermeabile alla realtà, che con la legge 180 ha inguaiato migliaia di famigliari di malati di mente che da allora devono improvvisarsi psichiatri domestici, e magari impazzire pure loro. La 180 fu un’idiozia squisitamente anni Settanta, pura ideologia, e così oggi se un figlio ha problemi di droga puoi mandarlo in comunità, se invece il problema è mentale la disgrazia te la tieni in casa. In tutto ciò, qualcuno ci marcia. Nel suo ultimo libro Alcide Pierantozzi scrive: “Noi matti non abbiamo solo il diritto di essere soccorsi dai sani, ma anche il dovere di inceppare ogni giorno il mondo per metterlo in discussione ai loro occhi”. Matti del genere non mi sembrano tanto matti, mi sembrano al contrario lucidi molestatori, oculati approfittatori. Sono vecchi bambini talmente superbi da pretendere che il mondo ruoti intorno a loro. Il diritto di essere soccorsi dai sani? Nessuno è sano, siamo tutti malati di qualcosa: la differenza è che noi antibasagliani ci comportiamo da adulti e cerchiamo di non pesare sul prossimo.

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  • Camillo Langone
  • Vive tra Parma e Trani. Scrive sui giornali e pubblica libri: l'ultimo è "La ragazza immortale" (La nave di Teseo).