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Preghiera

Per l'arte ci sono stati tempi peggiori del presente

Camillo Langone

Se ne parla ne "Il sublime astratto". Il 1948, ad esempio, fu davvero un brutto tempo

Si legga “Il sublime astratto” (Johan & Levi) per capire che riguardo l’arte ci sono stati tempi peggiori del presente. Pietro Conte vi ha raccolto i testi cruciali della polemica che si scatenò negli Usa fra i sostenitori dell’arte figurativa e i partigiani dell’arte astratta (dell’arte astratta americana, diversa dall’arte astratta europea). Era davvero un brutto tempo il 1948, dal punto di vista dell’arte. Il pittore-pensatore newyorchese Barnett Newman scriveva assai compiaciuto: “E’ stato questo desiderio di distruggere la bellezza a dare il la all’arte moderna”. E poi, chiarendo meglio: “Invece di costruire cattedrali a partire da Cristo, o dalla vita, le stiamo edificando a partire da noi stessi”. Da simili parole, e dalle relative opere (spesso per nulla brutte, spesso, contraddittoriamente, di grande eleganza), scaturirono decenni di solipsismo e nichilismo. Non che in quell’ambiente il nichilismo sia acqua passata (la Biennale ne rigurgita ancora). Non che Cristo sia tornato alla base della produzione artistica (figuriamoci). E però in fiere e gallerie oggi si vedono, e si vendono, quasi soltanto quadri figurativi. Il peggio è passato, la realtà è tornata (pregando che l’intelligenza artificiale non ce la sottragga un’altra volta).

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  • Camillo Langone
  • Vive tra Parma e Trani. Scrive sui giornali e pubblica libri: l'ultimo è "La ragazza immortale" (La nave di Teseo).