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preghiera

Lode al bracco, cane da caccia in un paese di mamme di chihuahua

Camillo Langone

Cagnetti nella borsetta o nel passeggino, spettacolo osceno, cocker col fiocchetto, levrieri col cappotto, cani effeminati, isterici, pericolosi. Il bracco italiano invece è un vertice estetico e funzionale, "kalòs kagathòs" al modo dei greci

Bracco, bracco italiano, campione di bracco italiano, ti ho visto e ti ho subito amato. Ti ho perfino accarezzato, io che, deciso a evitare pulci e morsi, le bestie le accarezzo di rado. Ti sei dimostrato psichicamente sano, non hai reagito in alcun modo continuando ad annusare, a scrutare, a seguire la tua pista. Perché tu sei, sia come razza sia come esemplare, cane da caccia (il tuo padrone mi ha raccontato dei tuoi successi nei concorsi e nelle riserve). Che magnifico esempio che sei in questa Italia fatiscente di shitzulover, di mamme di cani, di donne col cagnetto nella borsetta o nel passeggino (spettacolo osceno), di Alessandro Gassmann col vezzoso bouledogue Arturo, di chihuahua e barboncini, di bichon cotonati, di terrier senza terra, di cocker col fiocchetto, di levrieri col cappotto, di cani effeminati, di cani isterici, di cani pericolosi, di cani stranieri, di cani inutili, tu che sei di antica razza italiana, di portamento nobile, di carattere calmo, tu vertice estetico e funzionale, bello e buono nel senso del “kalòs kagathòs” dei Greci ossia bello e valoroso, talmente utile che uno di questi giorni mi aspetto che mi porti una beccaccia.

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  • Camillo Langone
  • Vive tra Parma e Trani. Scrive sui giornali e pubblica libri: l'ultimo è "La ragazza immortale" (La nave di Teseo).