“Bevadoro” di Matteo Massagrande 

preghiera

Altri sei quadri contro la disgregazione e il deserto pandemico

Camillo Langone

Gli ultimi sei dei dodici finalisti del premio Eccellenti Pittori - Brazzale. Perché l'arte non sia nostalgia dell'età dell'oro, ma la presenza dell'oro in ogni età

Gli ultimi sei dei dodici quadri finalisti, tutti dipinti negli ultimi dodici mesi, del Premio Eccellenti Pittori – Brazzale (ottava edizione).

“Spagna Stabat Mater” di Tommaso Ottieri trasforma in luce l’ora più buia delle nostre città desertificate dalla pandemia.

“Immersa” di Marta Sesana, quella Sesana che io preferisco a Cézanne, perpetua l’arte come meraviglia: una sirena in piscina? Un tuffo nell’acquario? Robe di un altro mondo, molto più bello di questo.

“Air” di Marta Sforni si merita la copertina del prossimo libro di Maurizio Ferraris, che forse non esiste ma che da lui mi aspetto, sul biennio 2020-21 come compimento della sinistra profezia di Marx: “Tutto ciò che è solido si dissolve nell’aria”.

“Thanksgiving” di Bernardo Siciliano, dipinto a Brooklyn, insegna che alla macrotendenza disgregatrice si può tuttora opporre il magico dei riti domestici, famigliari.

“Autoritratto. Da Autobiografia di un impostore” di Paolo Ventura celebra l’arte come autarchia se non misantropia. Il pittore fuma: come si permette? Abbiamo vietato tutto!

Mentre il quadro vincitore, “Bevadoro” di Matteo Massagrande, sfonda le pareti del tempo trasfigurando l’interno di una villa veneta, eternato grazie a una tecnica quasi alchemica. Sia questo l’arte: non la nostalgia di un’età dell’oro ma la presenza dell’oro in ogni età.

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  • Camillo Langone
  • Vive tra Parma e Trani. Scrive sui giornali e pubblica libri: l'ultimo è "La ragazza immortale" (La nave di Teseo).