Murray N. Rothbard (Wikimedia Commons) 

preghiera

Rileggere Rothbard contro il Leviatano sanitario

Camillo Langone

"L'etica della libertà" è un libro totalmente contro le tasse, quasi totalmente contro le elezioni e contro gli intellettuali, l’espressione di un vigoroso estremismo libertario che oggi sembra defunto, o irreperibile, e comunque quasi illegale

“Anche se la maggioranza della popolazione approvasse specificamente ciascuna singola azione del governo, questo non rappresenterebbe altro che la tirannia della maggioranza”. È il più moderato dei cento passaggi da sottolineare in “L’etica della libertà” di Murray N. Rothbard (Liberilibri), monumento del pensiero anarco-individualista. Un librone che ha vari difetti (la lunghezza, l’antipatica parola “etica” nel titolo, l’antipatico secondo nome puntato…) e vari più grandi pregi a cominciare dall’attualità: uscito negli Usa nel 1982, i capitoli contro lo stato (la più pesante stroncatura dell’istituzione che abbia mai letto) sembrano scritti oggi, per questa epoca di Leviatano sanitario. È un libro totalmente contro le tasse, quasi totalmente contro le elezioni e contro gli intellettuali, è l’espressione di un vigoroso estremismo libertario che oggi mi sembra defunto, o irreperibile, e comunque ormai quasi illegale (mentre Rothbard era tutto meno che un bandito, era un tranquillo professore universitario con tanto di farfallino). Si consiglia di leggerlo di nascosto, a pagina 323 lo stato viene definito “un’istituzione profondamente antisociale che vive, come un parassita, delle attività produttive dei privati cittadini”, e il parassita potrebbe arrabbiarsi.

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  • Camillo Langone
  • Vive tra Parma e Trani. Scrive sui giornali e pubblica libri: l'ultimo è "La ragazza immortale" (La nave di Teseo).