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preghiera

Il latte intero è il massimo dell'anticonformismo

Camillo Langone

Prima era abbastanza facile risultare singolari, bastava giudicare le penne rigate un formato scadente, il panettone un dolce spregevole, lo champagne un vino volgare, il tappo a corona il tappo migliore... Ora è facilissimo, basta bere latte vero

Prima era abbastanza facile risultare singolari, staccarsi dalla massa, bastava giudicare Elio Germano un pessimo attore, Gianrico Carofiglio uno scrittore illeggibile, la Lega un partito antisettentrionale, la Cei un organismo anticristiano, Nicola Vicidomini un comico avvilente, Valerio Lundini un comico incomprensibile, Renzo Piano un architetto agghiacciante, Salvatore Aranzulla un divulgatore indecifrabile, Parma la città dove si mangia peggio, le penne rigate un formato scadente, il panettone un dolce spregevole, lo champagne un vino volgare, il tappo a corona il tappo migliore, i gesuiti i nemici di Gesù, Papa Francesco il nemico di San Francesco, il nucleare una scelta ambientalista, Banksy un propagandista e non un artista, Ligabue un demente e non un pittore… Ora è facilissimo: per risultare anticonformisti, perfino eccentrici, è sufficiente bere latte vero. Ossia intero. Nel giro di pochissimo il latte vero nei supermercati mi è quasi scomparso e al suo posto trovo latte falso (senza lattosio) e latte snaturato (parzialmente scremato). Le masse credono che il grasso ingrassi. È l’esatto contrario: l’intero è molto saziante mentre lo scremato è squilibrato, scarseggia di vitamine e fa partire subito l’insulina. Non lo si dica in giro, affinché per essere straordinari basti un goccio di latte intero nel caffè.

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  • Camillo Langone
  • Vive tra Parma e Trani. Scrive sui giornali e pubblica libri: l'ultimo è "La ragazza immortale" (La nave di Teseo).