(foto LaPresse)

Sia espulso chi tifa una nazionale straniera

Camillo Langone
Chiunque venga sorpreso a cantare un inno nazionale straniero sia immediatamente espulso. Gli invasori cinesi, che tra Firenze e Prato hanno semidistrutto il tessile italiano a colpi di concorrenza sleale, cantano l’inno cinese in faccia alle forze dell’ordine che dopo anni di ignavia tentano di far rispettare la legge

Chiunque venga sorpreso a cantare un inno nazionale straniero sia immediatamente espulso. Gli invasori cinesi, che tra Firenze e Prato hanno semidistrutto il tessile italiano a colpi di concorrenza sleale, cantano l’inno cinese in faccia alle forze dell’ordine che dopo anni di ignavia tentano di far rispettare la legge. Vengano dunque accompagnati alla frontiera, espulsione definitiva, mentre agli invasi italiani che per odio di sé tifano per nazionali di calcio straniere venga comminata l’espulsione a tempo (lo sport è anticristiano, vedi Tertulliano, e il tifo una patologia, ma il tifo per lo straniero oltre che tifo è tradimento). Stessa punizione per Beppe Severgnini il quale da giorni non fa che cantare l’inno di Bruxelles (in esilio nella sua amata capitale belga islamizzata, dunque).

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  • Camillo Langone
  • Vive tra Parma e Trani. Scrive sui giornali e pubblica libri: l'ultimo è "La ragazza immortale" (La nave di Teseo).