O mia bella Madonnina che non domini più Milano

Camillo Langone

O mia bella Madonnina che non domini più Milano, dal 1960, finito ogni rispetto, fanno a gara per superarti, per umiliarti: prima il Pirellone, poi il Formigone, adesso grattacieli a bizzeffe.

    O mia bella Madonnina che non domini più Milano, dal 1960, finito ogni rispetto, fanno a gara per superarti, per umiliarti: prima il Pirellone, poi il Formigone, adesso grattacieli a bizzeffe. Si diceva una volta “all’ombra della Madonnina” ed era quasi come dire di stare sotto il tuo manto. Ora di te se ne fregano, Madonnina bella, eppure non dicono “all’ombra della Torre Unicredit”: credono solo nei soldi ma nemmeno loro si fidano delle banche. Era destino che molti di questi edifici economicamente insostenibili, pura hybris, finissero in mano a satrapi maomettani: perché la dismisura dei grattacieli rimpicciolisce l’uomo così come fa la sottomissione coranica; perché sono antiurbani e quella islamica è religione desertica; perché hanno origini asiatiche, come asiatica era Babele, come asiatico è il Qatar; perché sono minacciosi e simboleggiano perfettamente un dominio che si estende. O mia bella Madonnina che più non brilli da lontano perché grattacieli a forma di scimitarra ti hanno coperta, non smettere di pregare per noi peccatori. Adesso che non ti vediamo più ne abbiamo più bisogno.

    • Camillo Langone
    • Vive tra Parma e Trani. Scrive sui giornali e pubblica libri: l'ultimo è "La ragazza immortale" (La nave di Teseo).