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Il Senato approva la legge di Bilancio. Il voto finale sarà il 29 dicembre alla Camera

Con 113 voti favorevoli, 70 contrari e due astenuti, Palazzo Madama ha votato la fiducia posta dal governo sul maxi-emendamento alla manovra. Calenda: "Prudenza condivisibile, ma manca una strategia". Renzi: "La manovra è brutta senz'anima"

Redazione

Con 113 voti favorevoli, 70 contrari e due astenuti, il Senato ha votato la fiducia posta dal governo sul maxi-emendamento alla legge di Bilancio. Ora si terrà il Consiglio dei ministri per la Nota di variazione e successivamente l'Aula di Palazzo Madama tornerà a riunirsi e per le due votazioni elettroniche: una sulla Nota di variazione e l'altra, nei fatti definitiva, sulla manovra. Il testo così arriverà alla Camera per il voto finale il 29 dicembre.

 

Nella notte l'ultimo cambiamento è avvenuto in commissione Bilancio, con lo stralcio di cinque misure dal maxi-emendamento. Si tratta della norma che consentiva agli imprenditori condannati per aver sottopagato i propri dipendenti ma che si erano comunque attenuti agli standard di alcuni contratti collettivi di non pagare gli arretrati; di due norme sulle porte girevoli nella pubblica amministrazione; di una sulla disciplina del collocamento fuori ruolo dei magistrati e di un'altra sulla revisione della disciplina del personale della Covip.

 

 

 

Gasparri: "Grazie a questa manovra usciremo dalla procedura d'infrazione"

"Voglio ringraziare il ministro Giorgetti per il suo lavoro. Grazie a questa legge usciremo probabilmente dalla procedura di infrazione europea, è un risultato storico''. Lo ha detto il capogruppo di Forza Italia Maurizio Gasparri nell'aula del Senato sulla manovra, sottolineando che "vuol dire risparmiare interessi sul debito pubblico". Il senatore forzista ha elencato alcuni successi del governo: "Questo governo ha rinnovato decine di contratti di lavoro per tante categorie. Vuol dire miglioramento dei salari, potere d'acquisto. Siamo quelli che hanno tagliato il cuneo fiscale, vuol dire aiutare famiglie e i redditi". E ha lanciato una frecciatina all'opposizione: "Certo dobbiamo fare di più ma non abbiamo comprato i banchi a rotelle. Abbiamo pensato ai bonus libri e a bonus per la scuola, anche paritaria". Gasparri ha poi ricordato che "le società di rating hanno promosso l'Italia, e quelli che oggi dicono che non contano erano i primi a parlare quando i giudizi erano negativi. Quindi io credo che possiamo essere soddisfatti. Il tasso di inflazione era all'8 per cento nel 2022 e oggi è sotto il 2 per cento. Vuol dire tutelare il potere d'acquisto delle famiglie".

 

 

Calenda: "Prudenza condivisibile, ma manca una strategia"

"Potremmo fare del sarcasmo perché se noi fossimo stati lì voi avreste urlato al 'golpe' da parte dell'Europa. Ma siccome noi non siamo così vorrei dire che ritengo questo approccio condivisibile", commenta così Carlo Calenda durante la dichiarazione di voto in Senato sulla fiducia alla legge di Bilancio. Il senatore e leader di Azione ha riconosciuto visto il contesto internazionale instabile, "la manovra è costruita per uscire dalla procedura d'infrazione". Calenda elenca i punti condivisi dal suo partito, ma avverte che esiste "una necessità impellente di salario minimo", spiegando che a tal proposito occorre "dare il buon esempio", quindi "ho scritto al presidente La Russa perché le persone che fanno le pulizie in Senato sono pagate 7 euro e mezzo l'ora". Nella legge di Bilancio inoltre "manca una strategia per la crescita" per non parlare del fatto che "avete un problema con un pezzo della Lega grande come una casa", ha detto il leader e senatore di Azione rivolgendosi alla maggioranza parlando in particolare della vicenda dell'oro degli italiani del senatore Claudio Borghi: lo "voglio vedere fuori da Banca d'Italia a distribuire lingotti ai cittadini perché altrimenti lei ha scritto un'inutile fesseria. Dovete decidere: siete europesti rispettosi delle regole europee o siete leghisti rispettosi solamente di Putin e del populismo di chi diceva 'usciamo dall'euro in sette facili fasi'?", ha concluso Calenda.

 

Renzi: "La manovra è brutta senz'anima"

"La manovra è brutta senz'anima, il nostro voto è negativo. L'abbiamo letta, mal ce ne incolse. Il pil crescerà zero, lo dicono i tecnici". Lo ha detto Matteo Renzi in Senato durante la dichiarazione di voto sulla fiducia alla manovra: "Quest'aula ha dedicato più tempo a organizzare il concerto di Baglioni che non a dibattere della legge di Bilancio. E la colpa non è del Parlamento, la responsabilità è del governo". Il giudizio del senatore  di Italia viva sulla legge di Bilancio è negativo: "Siamo in presenza di una manovra che ha pensato molto al mercato e poco ai supermercati". Rivolgendosi alla maggioranza ha detto: "Avete disonorato le vostre parole d'ordine: con voi ci sono piu' tasse e meno sicurezza", ha sottolineato, e parlando poi a Giorgetti ha ricordato come sia stato ministro dell'Economia al governo con Conte, Draghi e ora con Meloni. Questo "è il simbolo suo trasformismo che la porta a definire prudente una manovra che è mediocre". Il punto politico "che vorrei affrontare e che mi ha sconvolto è la mancanza di una visione. Questo è un momento nel qule tutti i grandi paesi fanno a corsa per le materie prime. Noi rispondiamo a questa grande scommessa culturale con un emendamento che dice che l'oro non è di Bakitalia, ma del popolo italiano". Alla fine della sua dichiarazione ha citato le parole che Veneziani ha rivolto al governo nel suo articolo su La Verità: "Da quando è al governo la destra non ha cambiato nulla. Tutto è rimasto nella mediocrità generale".

 

Patuanelli: "Sulle pensioni avete istituito il 'fine lavoro mai'"

"Il prossimo anno saremo di nuovo il fanalino di coda dell'Europa per crescita", ha detto in Aula durante la dichiarazione di voto sulla fiducia alla legge di Bilancio il presidente dei senatori del Movimento cinque stelle, Stefano Patuanelli, che ha accusato il governo: "Non state facendo nulla. Il nulla è la cifra di questo governo. Non avete risposto alle nostre riforme con una vostra visione del paese ma cancellando le nostre riforme, con il Dl rave e con l'oro appartiene al popolo. Sapete cosa si aggiunge a Roma a una frase del genere?". Ha domandato ironicamente il senatore pentastellato. "Questo è il governo che negli ultimi tre anni ha introdotto più tasse negli ultimi vent'anni di questo paese", ha affermato ancora. "Tajani prometteva salari più alti e pensioni a mille euro. Dove sono? L'industria doveva essere centrale, è in calo. Promettevate di aiutare i giovani, dove sono i 15 miliardi per il piano casa e i 25 miliardi per contrastare i dazi per le industrie?". E ha concluso: "Voteremo contro e daremo il nostro contributo a creare l'alternativa per mandare a casa il prima possibile il governo Meloni".