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la petizione
In Rai l'Usb vuole boicottare Israele e l'Eurovision. La sponda di M5s e Avs
Il sindacato ha lanciato una petizione per far ritirare l'Italia dal contest musicale. Natale, di Majo e Di Pietro rilanciano in consiglio di amministrazione. "Vogliamo un vis à vis", ci dice il rappresentante sindacale Claudio Ciccone
Boicottare Israele, boicottare l’Italia, boicottare il governo Meloni. L'importante è boicottare. È senza dubbio la parola dell’anno per una parte del paese. A muovere l’ultimo tentativo di sabotaggio c’è l’Unione sindacale di base in Rai. Sì, esiste. È nata circa due anni fa e conta una cinquantina di iscritti. A inizio dicembre si è fatta notare con una petizione che chiede il ritiro dell’Italia dall’Eurovision song contest, l'evento che si svolgerà a Vienna a maggio 2026, seguendo l’esempio di Spagna, Irlanda, Slovenia, Paesi Bassi, e Islanda, che hanno deciso di rinunciare alla gara in polemica con la partecipazione di Israele. “Una volta raggiunto un tot di firme speriamo ci possa essere un canale di comunicazione con il cda per ottenere un incontro vis à vis con il consiglio”, ci dice il rappresentante Usb - Rai Claudio Ciccone.
Al momento le firme sono quasi cinquemila, ma sono quasi raddoppiate nella sola mattinata di oggi. “Ritirando l’Italia da Eurovision – si legge nella petizione – e decidendo di non trasmettere la manifestazione, la Rai non solo prenderebbe una posizione eticamente ed empaticamente giustificabile, ma fornirebbe anche un esempio da leader morale sulla scena internazionale”.
Il bandolo della matassa del tentativo di boicottaggio – ambizioso quanto inutile – è all’interno del consiglio di amministrazione della Rai, che come dice Ciccone è l'interlocutore sperato. Il sindacato ha trovato una sponda per portare le proprie istanze all’interno del cda in tre consiglieri: Roberto Natale, Alessandro Di Majo e Davide Di Pietro. I primi due sono stati nominati dal Parlamento rispettivamente in quota Avs e M5s, mentre l’ultimo è stato eletto dai dipendenti dell’azienda ed è legato allo Snater (Sindacato nazionale autonomo telecomunicazioni e radiotelevisioni). L'anno scorso, Di Majo era già finito al centro di alcune polemiche per un conflitto d’interessi: nominato membro del cda Rai ma già membro del cda della società privata di produzione cinematografica e televisiva “Lady Bacardi Media S.p.a”, incarico da cui poi si è dimesso per mantenere il posto nell’emittente pubblica nazionale.
Oggi invece rilancia insieme agli altri due colleghi la proposta di boicottare l'evento musicale per mandare un messaggio contro Israele. “L'Eurovision Song Contest dia spazio al tema Palestina nelle serate della 70/a edizione. Chiediamo che di questa richiesta si faccia portavoce chi rappresenta la Rai in sede Ebu (European Broadcasting Union, ndr)", hanno scritto in una nota congiunta Natale, Di Majo e Di Pietro una settimana fa, dopo avere avanzato la stessa richiesta alla dirigenza di Viale Mazzini già nei mesi scorsi. "Continuiamo a considerare sbagliata una decisione che non tiene conto della situazione drammatica ancora in atto a Gaza e in Cisgiordania", hanno ribadito.
"Se come Usb Rai siamo in contatto con i tre consiglieri? Sì, assolutamente”, racconta Ciccone, che dice tuttavia di non essere in grado di confermare se Natale, Di Majo e Di Pietro abbiano o meno firmato la petizione. “Speriamo che dentro il cda ci siano orecchie disposte a sentire quello che abbiamo da dire”, aggiunge il rappresentante dell'Usb a Viale Mazzini.
Dopotutto, le battaglie più radicali negli ultimi mesi sono rimaste tutte in mano al sindacato di base. La cronistoria si ricostruisce facilmente: prima il grande successo dello sciopero di ottobre per la Flotilla, poi quello generale che ha anticipato il sindacato di Maurizio Landini, accapparandosi per di più due testimonial d'eccezione: Greta Thunberg e Francesca Albanese, che hanno marciato a pugno chiuso per le strade di Roma. E se il partito di Elly Schlein è sempre più vicino alla Cgil, l'Usb converge invece sempre più verso il pensiero di Avs. Anche a Viale Mazzini.