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La sentenza

Open Arms, definitiva l'assoluzione per Salvini

Redazione

I giudici della quinta sezione penale della Cassazione hanno rigettato il ricorso presentato dalla procura di Palermo. Il primo commento del leader della Lega su X: "Cinque anni di processo: difendere i confini non è reato"

E' definitiva l'assoluzione per il ministro Matteo Salvini nel processo Open Arms, lo hanno deciso i giudici della quinta sezione penale della Cassazione. Quasi un anno fa, il 20 dicembre del 2024, il segretario della Lega era stato assolto dal Tribunale di Palermo ''perché il fatto non sussiste'' dalle accuse di sequestro di persona e rifiuto di atti di ufficio. Contro la sentenza la procura di Palermo lo scorso luglio aveva presentato ricorso per saltum, impugnando il provvedimento direttamente davanti alla Suprema Corte. Il ricorso è stato rigettato stasera dai supremi giudici. La procura generale della Cassazione questa mattina al termine della requisitoria aveva chiesto di confermare l'assoluzione rigettando il ricorso dei pm siciliani.

 

"Cinque anni di processo: difendere i confini non è reato". Questo il commento del leader del Carroccio, affidato ai social. Le accuse nei suoi confronti erano state mosse dai pm per non aver consentito, nell'agosto del 2019, lo sbarco della ong spagnola rimasta in mare per 19 giorni con a bordo 147 migranti.

 

 

Il difensore di Salvini, l'avvocato Giulia Bongiorno, dopo l'assoluzione definitiva ha dichiarato: "Il termine soddisfazione esprime meno di quello che sento in questo momento. Si tratta di un processo che non doveva nemmeno iniziare e questa soluzione di carattere definitivo evidenzia quello che ho sostenuto in arringa: era totalmente fuori dal mondo il ricorso della procura ma soprattutto quello che qui ci interessa è la correttezza dell'operato di Salvini''.