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La giornata

Conte prova a conquistare Atreju ma a scaldare è lo show di Renzi. Applausi per Calenda

Nicolò Zambelli

Il presidente del Movimento 5 stelle non si intesta la leadership del campo largo e difende la scelta di Schlein di non essere presente. L'intervento del leader di Italia Viva, sul palco prima di lui, annebbia l'intervista con Cerno. Il segretario di Azione è di casa. E domani il duello Elly-Giorgia sarà a distanza

Ad Atreju è stato il giorno del confronto con i leader dei partiti d'opposizione. E per Giuseppe Conte, oggi, sarebbe potuto essere il giorno dell'incoronazione. Ma il presidente del Movimento 5 stelle sembra aver scelto la discrezione. Le aspettative erano alte. L'ex premier coinvolge ma non scalda, non conquista. Intervistato da Tommaso Cerno, non coglie la palla al balzo per bacchettare Elly Schlein dopo l'affaire inviti e il mancato triello con Meloni. Anzi, sembra difendere le scelte dell'alleata. "Manca una sedia qui", incalza il direttore del Giornale. "La sedia vuota qui è quella di Meloni, non di Schlein", risponde l'ex premier. E questo sarà il perno dell'intervista. 
 

"L'alleanza con il Pd ci sarà solo con le battaglie del Movimento 5 stelle nel programma", dice Conte. "Prima il programma, poi il candidato. Lo decideremo insieme", afferma ancora. "La legge elettorale? Vediamo la proposta formale che arriverà e ci confronteremo in Parlamento. Ma il problema non è indicare il premier, è che quando si sta al governo si fa il contrario di quello che si è promesso". Programma, appunto (che si scriverà dopo l'estate, ricordiamo). L'intervento non coinvolge la platea: il fischi sono pochi, quasi nessun buu. Sul palco di FdI non sono buoni segnali. Saranno state le lunghe – lunghissime – domande di Tommaso Cerno. Oppure sarà stato, e che novità, Matteo Renzi.
 

I due ex presidenti del Consiglio si saranno sicuramente ritrovati nel retropalco, perché prima dell'intervista al leader pentastellato, il segretario di Italia Viva ha discusso, eufemismo, con i ministri Maria Elisabetta Casellati, Roberto Calderoli e Paolo Zangrillo e Fabio Rampelli sulle riforme: "Curioso che sia io a parlare di questo tema", ha detto ai giornalisti prima dell'inizio.
 

Il panel, moderato da Bruno Vespa, è stato uno show. Battibecchi, "stai zitto", "Matteo lascia parlare gli altri", fischi, applausi, risate. L'ex premier è diventato rosso, poi blu. "Robertino stai sereno", ha detto al ministro per le Autonomie. "Io sopporto bene nelle gangbang", ha scherzato poi. Circondato da membri del governo, Renzi ha retto lo scontro con la retorica e l'ironia. "Ti senti come ci sentiamo noi a la7", dice Rampelli. Sforata l'ora, sul palco sono entrati i pacificatori Donzelli e Crosetto. Ed è il ministro della Difesa a mettere un punto, sollevando Renzi da terra. Show.
 

Uno spettacolo del genere, unito alle alte aspettative, ha lasciato un vuoto per il successivo panel di Conte. Che infatti chiama Renzi "signore". A una domanda sul superbonus risponde parlando di sé in terza persona: "Conte dopo sei mesi è andato a casa perché il signore qui, Renzi, ha voluto rompere la coalizione. È stato Giorgetti ad aver gestito il superbonus, non io". Traspare risentimento. Non si sa se i due si siano visti, parlati. Nel resto dell'intervento l'ex premier ha poi rivendicato il reddito di cittadinanza e preso le distanze dalla Lega sulla questione Ucraina: "Noi a differenza loro siamo coerenti". Domande lunghe, abbiamo già detto. Risposte non da meno.
 

Dopo l'intervista il presidente del Movimento è uscito dalla sala e, insieme a Donzelli, ha fatto un giro nel villaggio di Natale. Assalito dai giornalisti, replica con un secco "non rispondo neanche sotto tortura" La domanda era sempre quella: Schlein ha sbagliato a non venire? Il duo si ferma nelle bancarelle, fa selfie. E uno affianco all'altro si affacciano sulla pista di pattinaggio. Romanticismo. "Siamo stati bravi nelle critiche a Conte", dice Donzelli dopo averlo accompagnato all'auto. "Ma ora vado da Calenda o si crea un incidente diplomatico".
 

Infatti, mentre l'ex premier completava il giro tra i presepi, il suo colonnello Ettore Licheri si preparava a un confronto sulla pace in Ucraina con il ministro Luca Ciriani e il segretario d'Azione Carlo Calenda. Confronto impari, forse. A sostenere il senatore è l'altra senatrice, Alessandra Maiorino, avvistata aggirarsi sotto l'albero di Natale. Gli animi si scaldano. E gli applausi sono soprattutto per il segretario di Azione. Addirittura, il pubblico urla "Carlo vieni con noi". Ma lui, modesto, spiega di non essere una stampella del governo e di votare a fatica solo "per interesse nazionale". Gli applausi ai suoi interventi dicono il contrario
 

Chiude la fila delle opposizioni un confronto tra Angelo Bonelli e il ministro delle Imprese Adolfo Urso. Questa sarà l'unica presenza di Alleanza Verdi e sinistra. Fratoianni, come Elly, non si è presentato. In mattinata è stato ospite anche Riccardo Magi per un confronto sul tema sicurezza. E domani è il momento di Giorgia Meloni, che chiuderà la dieci giorni di eventi. Proprio mentre la segretaria dem, a direzione convocata, cercherà una modifica nello statuto democratico per farsi candidare premier in caso di corsa alle primarie nel campo largo. Show.