(foto Ansa)

passeggiate romane

Schlein sogna le primarie, si vede a Chigi e c'è già un toto nomi

Così come Meloni è contraria a qualsiasi rimpasto, anche la segretaria del Pd non vuole ritoccare la segreteria (nonostante l'ingresso in maggioranza di Bonaccini). Mentre sul cambio di legge elettorale, Elly non lo dice ma non disdegnerebbe vedere il suo nome sulla scheda

Elly Schlein modello Giorgia Meloni. La presidente del Consiglio, come è noto, è contraria a qualsiasi rimpasto: non vuole toccare nessuna casella governativa onde evitare un effetto domino e fibrillazioni nella maggioranza di centrodestra. Allo stesso modo la segretaria del Partito democratico non ha nessuna intenzione di ritoccare la segretaria come pure vorrebbe il correntone di Montepulciano. Perciò Stefano Bonaccini entrerà il 14 dicembre in maggioranza votando la relazione della segretaria che sarà sottoposta allo scrutinio del parlamentino dem ma negli assetti non cambierà niente. Schlein lascerà lo stesso equilibrio e si avvarrà dell’appoggio del presidente del partito per non farsi condizionare troppo dal correntone.

 

 

La segretaria del Partito democratico è sempre più salda in sella perché riesce a governare con mano abile le diverse anime del Pd. E ora Elly Schlein si sente molto più forte perché si è andata convincendo che al di là delle chiacchiere e delle ambizioni di qualcuno, nessun dem si candiderà alle primarie, qualora vi fosse il bisogno di ricorrere ai gazebo per decidere chi sia il candidato premier del centrosinistra. Su questo la leader del Pd non ha più dubbi. Alla fine, saranno lei e Giuseppe Conte gli unici in campo per contendersi un’eventuale leadership, ma i voti del Pd parlano da soli ed è difficile che il leader del Movimento 5 Stelle, anche in caso di vittoria del centrosinistra, possa coronare il sogno di tornare a palazzo Chigi.

 

 

E a proposito di primarie, potrebbero rendersi necessarie nel caso in cui Giorgia Meloni riuscisse veramente a cambiare la legge elettorale e a inserire in quella modifica l’indicazione del candidato presidente del Consiglio nella scheda elettorale. Schlein continua a dire a tutti i suoi interlocutori che le non vuole cambiare la legge, che è contraria al proporzionale e che preferisce i collegi. Ma chi la conosce bene è convinto che sotto sotto la segretaria del Partito democratico avrebbe piacere a vedere il suo nome sulla scheda elettorale.

 

 

Un clima di “insano” (così almeno lo definisce qualche dem) ottimismo si sta propagando per il Pd. I fedelissimi della segretaria sono convinti che le prossime elezioni sanciranno finalmente la vittoria del centrosinistra. E c’è già chi prepara gli organigrammi del nuovo governo. Se ne ne sentono molte, ma alcune più di altre e, soprattutto, alcune dette proprio dagli aspiranti ministri. Secondo lo schema che circola al Partito democratico, Marta Bonafoni andrebbe a fare la sottosegretaria della presidenza del Consiglio. Del resto, quello è un ruolo che viene ricoperto in genere da una persona di fiducia del premier e chi più della Bonafoni gode della fiducia di Elly Schlein? Si parla poi di Marco Furfaro al Welfare, di Francesco Boccia all’Economia, di Giuseppe Provenzano agli Esteri (o alla Difesa nel caso in cui Conte volesse la Farnesina). Riuscirà la segretaria del Partito democratico, nel caso di vittoria del centrosinistra, a soddisfare le ambizioni di tutti i suoi fedelissimi?

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