Il racconto
Assemblea Pd, i riformisti di Guerini e Picierno: "No a forzature sullo statuto per Schlein"
L'assemblea del Pd, prevista il 14 dicembre, spacca il partito. La modifica dello statuto per blindare Schlein, candidata unica alle primarie, fa infuriare i riformisti: "Sarebbe la seconda volta. Si deve andare in direzione"
Una sola parola: “Forzatura”. “Anziché rafforzare Schlein, si rischia di indebolirla”. E’ il pensiero dei riformisti del Pd. L’assemblea prevista per il 14 dicembre, in concomitanza con Atreju, fa infuriare l’area di Lorenzo Guerini, Pina Picierno, Graziano Del Rio, “i Ferrovieri Dem”. Il cambio dello statuto spacca il partito. L’idea di modificare i commi, precisare che la segretaria sarà la sola candidata alle primarie di coalizione, sarebbe il secondo precedente. Per fare correre Schlein (non era iscritta al Pd) si è già modificato una volta lo statuto. Farlo adesso sarebbe il secondo precedente in un partito che ha convocato solo due direzioni. Quando Guerini ha appreso dell’accelerazione di Schlein, delle eventuali modifiche, è rimasto sorpreso, “lo trovo inverosimile”. L’assemblea si è caricata si significato dopo le parole di Montepulciano, di Michela De Biase: “Cambiamo lo statuto”. In quei giorni è circolata tra i militanti la “carta Pd”, i commi che lasciavano spazi per la candidatura alle primarie di altre personalità del Pd. Da qui l’accelerazione per evitare possibili candidature, le insidie di altre figure (il nome è quella di Silvia Salis, la sindaca di Genova).
Il paradosso è che a Montepulciano il Correntissimo (Franceschini-Orlando-Speranza) ha incoronato Schlein. La modifica è per i riformisti “un eccesso d’amore”. Nota l’area Guerini che “in due anni e mezzo sono state convocate solo due direzioni, una elettorale, a settembre, e l’altra a febbraio dello scorso anno. Un’eventuale modifica dovrebbe passare per la direzione”. Si contesta anche la decisione della data. Il 14 dicembre, il giorno della chiusura di Atreju, la festa di partito di FdI, con Meloni sul palco. Per i riformisti sarebbe un tentativo maldestro di simulare un confronto che Schlein ha rifiutato. Sul palco di Atreju salirà Giuseppe Conte. Cambiare lo statuto sarebbe “uno svilimento” degli strumenti canonici del Pd. Montepulciano ha avuto un effetto: ha illuminato la maggioranza di Schlein, ma anche la minoranza
il colloquio