
(foto Ansa)
a milano
"Il Pd dica se vuole interrompere i rapporti con Tel Aviv. Ormai inseguono Albanese". Parla Nahum (Azione)
Un ordine del giorno dei verdi in Consiglio comunale a Milano chiede di mettere a bando il gemellaggio con la città israeliana. I dem approvano ma il voto salta perché Italia viva e Azione fanno mancare il numero legale. Nuovo voto lunedì: "Schlein spieghi cosa pensa il suo partito", dice il consigliere
Sono stati determinanti nel far sì che saltasse (per ora) la sospensione del gemellaggio tra il comune di Milano e quello di Tel Aviv. E adesso i centristi questa scelta la rivendicano. Lunedì sera a Palazzo Marino, in Consiglio comunale, si sarebbero dovute votare una serie di mozioni, a partire dal riconoscimento della Palestina e da, appunto, il bando ai rapporti con la città di Tel Aviv, con cui Milano intesse un gemellaggio da anni. Una forma di pressione contro Israele, secondo il primo firmatario della mozione, il consigliere di Europa Verde Carlo Monguzzi. Solo che i gruppi di Italia viva e Azione hanno fatto mancare il numero legale alla seduta e il voto è stato posticipato a lunedì. "Come sempre, hanno scelto il timing giusto, mentre vanno avanti i negoziati per arrivare a una pace", dice al Foglio il consigliere di Azione Daniele Nahum, che ha abbandonato l'aula per far saltare la votazione. "A me quello che oramai non stupisce più è la posizione del Pd. Dovrebbero essere un partito di governo e invece non sono in grado di fare una distinzione tra le legittime, sacrosante critiche al governo di Israele e l'inutilità interrompere i rapporti con una delle città più progressiste del mondo, dove i gay pride si festeggiano dagli anni 80 e dove la gente da quattro anni scende in piazza contro Netanyahu".
Nahum, che ha abbandonato il Pd proprio in dissenso con le posizioni sempre più radicali in politica estera, non circoscrive il voto a una semplice questione locale di avvicinamento dei dem ai verdi. "Adesso ci sarà bisogno di una discussione vera dei vertici nazionali del Pd, perché è ovvio che una decisione del genere avrebbe implicazioni internazionali che coinvolgerebbero anche, per esempio, la Farnesina", spiega il consigliere al Foglio. Fatto sta che la decisione di sostenere le mozioni dei Verdi, come detto, non stupisce affatto. "Anzi, è stata rivendicata dalla capogruppo Pd Beatrice Uguccioni. Io trovo incredibile che abbiano fatto diventare santa una personalità come Francesca Albanese, che ha posizioni inqualificabili, a partire da quello che ha detto sulla senatrice a vita Liliana Segre. Oramai il Pd ha assunto posizioni alla Corbyn, che però, lo si è visto pure nelle Marche, non ti fanno governare nemmeno un condominio". Posizioni peraltro espresse anche dalla scritta fatta comparire qualche giorno fa sul Pirellone ("Free Gaza"). Senza alcun riferimento a Hamas.
A ogni modo, tornando alla mozione milanese, che succederà lunedì, quando si rivoterà? "Il numero legale perché la seduta sia valida si abbasserà a 15 consiglieri, quindi non ci saranno ulteriori rinvii", spiega in conclusione Nahum. "Certo, adesso i vertici nazionali, a partire da Elly Schlein, dovranno prendersi la responsabilità di spiegare se sono d'accordo con l'interruzione dei rapporti con Tel Aviv. E dovranno a mio avviso dare conto anche della scelta infelice di voler votare una mozione del genere a ridosso del 7 ottobre. Un altro segnale preoccupante nella città in cui, tra luglio e agosto, nel quartiere ebraico c'è stato un pestaggio a settimana a danni di cittadini ebrei".