
(foto LaPresse)
lo scenario
Così Avs studia il sorpasso sul M5s. Anche grazie alla carta Albanese
Sin dopo le europee, Fratoianni e Bonelli hanno messo i Cinque stelle nel mirino. Alle regionali meditano di superare le liste contiane. E prendono in considerazione la candidatura della relatrice speciale Onu (vicina anche al M5s)
Non è un dettaglio da poco che in Puglia siano stati Pd e Avs a bisticciare sulle regionali e non Pd e M5s. Semmai, è il segnale sempre più esplicito che oramai nel campo largo sono loro, il duo Nicola Fratoianni-Angelo Bonelli, a sentirsi sempre più legittimati ad aspirare al ruolo di seconda forza della coalizione. E tutto a discapito del Movimento cinque stelle di Giuseppe Conte. Del resto, è almeno dalle elezioni europee del giugno 2024, quando Alleanza Verdi e sinistra è balzata al 6,78 per cento, a poco più di tre punti dal Movimento cinque stelle, che nel partito più a sinistra dell’alleanza si scandiscono tre sillabe in particolare: sor-pas-so.
I sondaggi nazionali danno ancora un certo margine a favore del Movimento di Conte. Ché secondo le ultime rilevazioni ci sarebbero tra i 5 e i 6 punti di distanza. Epperò, si fa notare dalle parti di Avs, più che mettere nel mirino elezioni che a scanso di imprevisti sono in programma tra più di due anni, una misurazione più precipua la si avrà a partire dalle regionali. Dove storicamente i Cinque stelle faticano particolarmente, non potendo far leva sul voto d’opinione delle elezioni politiche. E non sta rasserenando troppo la base pentastellata e l’inner circle contiano il precedente più vicino in ordine temporale: le elezioni comunali di Genova. Dove sì il campo largo ha trionfato con la candidatura di Silvia Salis. Ma dove la lista del Movimento cinque stelle è stata per la prima volta superata da quella di Alleanza verdi e sinistra (5,1 per cento contro il 6,92 per cento raccolto da Fratoianni e Bonelli). E pure a Ravenna le liste dei due partiti sono finite appaiate attorno al 4 per cento. Anche per questo, nella presentazione delle candidature alle regionali d’autunno, Avs rivendicava un proprio candidato. Soprattutto in Calabria, dove per tempo erano state avanzate le candidature dell’ex sindaco di Riace Mimmo Lucano e del giovane sindaco di Corigliano-Rossano Flavio Stasi. Niente da fare: alla fine la scelta è ricaduta su Pasquale Tridico e sui Cinque stelle. Creando qualche malumore in più in una dirigenza come quella calabrese di Avs che già prima di ferragosto aveva fatto circolare audio sulla caoticità della situazione nel campo largo.
Ma l’idea del sorpasso dentro Avs l’hanno coltivata anche in prospettiva futura, nel lungo termine. E qui uno degli assi nella manica di Fratoianni e Bonelli potrebbe corrispondere a un nome e a un cognome in particolare: Francesca Albanese, relatrice speciale delle Nazioni Unite per i territori palestinesi occupati. Giovedì sera è stata accolta da una standing ovation di alcuni minuti alla festa del partito in corso al Monk, a Roma. Davanti a centinaia di persone. Sotto lo sguardo vigile dei due leader che l’hanno accolta e sono rimasti ad ascoltarne l’intervento in primissima fila. Albanese già al mattino, grazie all’invito del presidente del Gruppo misto ed esponente di Avs Beppe De Cristofaro, aveva fatto capolino al Senato per spiegare gli effetti delle sanzioni americane e israeliane nei suoi confronti. “Mia figlia non può nemmeno offrirmi un caffè”, ha denunciato. Criticando la mancata solidarietà del governo italiano. Fatto sta che i buoni rapporti sarebbero volti anche e soprattutto a “soffiare” la candidatura dell’Albanese ai 5s (che l’avevano invitata in Parlamento a fine luglio). Visto che in diversi tra i parlamentari del M5s vedrebbero con favore all’operazione (anche se non è una candidatura sul tavolo dell’ex premier Conte). Una specie di fanta mercato politico a cui qualcuno pensava avrebbe partecipato anche il Pd. Anche se quest’ipotesi dalle parti del Nazareno viene derubricata a periodo ipotetico dell’irrealtà. Verso cui esprime scetticismo anche uno come il deputato Arturo Scotto, che giovedì ha accolto Albanese al Senato ma secondo cui “un conto è dare ospitalità istituzionale a una rappresentante delle Nazioni Unite, un altro sono le candidature, su cui non entro”, dice al Foglio. Chissà insomma che il bagno di folla non abbia definitivamente convinto Fratoianni e Bonelli a provare la carta Albanese. Nella speranza che possa servire a propiziare il sorpasso tanto agognato ai danni del M5s.