Piero Bitetti (Ansa)

Il caso

Le proteste dei comitati, l'accordo su Ilva. Perché il sindaco di Taranto Piero Bitetti si è dimesso

Annarita Di Giorgio

Il 31 luglio avrebbe dovuto siglare al Mimit con il ministro Urso l’intesa (fumosa) sull'acciaieria. Le associazioni ambientalista hanno contestato il primo cittadino, chiedendogli di non accettare l'accordo e di prendere le distanze da Emiliano

Dopo neanche due mesi di mandato si è dimesso il sindaco di Taranto di centrosinistra Piero Bitetti. Nella tarda serata di lunedì 28 luglio, dopo una riunione convocata a palazzo di città con le associazioni ambientaliste, ha protocollato le dimissioni firmate di suo pugno. Il 31 luglio avrebbe dovuto firmare al Mimit l’accordo su Ilva con il ministro Urso per un piano (molto fumoso) che vorrebbe sostituire in 8 anni gli altoforni con forni elettrici e impianti di produzione dri (supportati da un rigassificatore e un desalinizzatore). Piano che non si sa chi realizzerà e con quanti fondi. Del resto l’accordo, concretamente, non ha alcuna valenza tecnica essendo propedeutico all’autorizzazione ambientale per gli altoforni che è già stata rilasciata e che varrà per i prossimi 12 anni. Ma ha un valore politico scaricando la decisione sulla sua fattibilità agli enti locali.

Ora senza il sindaco lo firmerà solo Michele Emiliano, dall’inizio (a differenza del sindaco) favorevole all’intesa con cui chiuderà i suoi dieci anni di presidenza. Bitetti invece aveva consegnato la decisione al Consiglio comunale convocato per il giorno 30, consapevole che l’opposizione di centrodestra lo avrebbe approvato.

Prima di quella data il sindaco ha incontrato i sindacati in Ilva, e poi le associazioni che ne hanno fatto richiesta a Palazzo di città. Ma mentre in Ilva Bitetti è stato scortato da Emiliano, tronfio dell’appoggio ottenuto dai sindacati dopo che su ilva ha detto che lo avevano “mobbizzato”, in Comune il sindaco si è ritrovato solo con le associazioni che chiedevano di non firmare e di dissociarsi dalle parole di Emiliano: “Nessuno mi ha mai chiesto di chiudere Ilva, solo le vittime. Ma non sono loro a decidere”. Quando Bitetti ha deciso dopo due ore di lasciare la sala, le associazioni che non erano state ascoltate hanno protestato pacificamente, e lui ha reagito con le dimissioni.

La scelta ora per Bitetti non è tra firmare o no l’accordo con Urso per un ipotetico piano Ilva, ma se farsi dettare la linea da Emiliano o dai tarantini.

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