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Caso Boccia-Sangiuliano, chiuse le indagini: verso la richiesta di rinvio a giudizio per l'imprenditrice
A Boccia vengono contestati i reati di stalking aggravato, lesioni, interferenze illecite nella vita privata, diffamazione e una contestazione relativa a false dichiarazioni nel curriculum in relazione all'organizzazione di eventi
La procura di Roma ha chiuso le indagini nei confronti di Maria Rosaria Boccia, indagata dopo l'esposto presentato la scorsa estate dall'ex ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano. A Boccia, nell'inchiesta coordinata dal procuratore aggiunto Giuseppe Cascini e dalle pm Giulia Guccione e Barbara Trotta, vengono contestati i reati di stalking aggravato, lesioni, interferenze illecite nella vita privata, diffamazione e una contestazione relativa a false dichiarazioni nel curriculum in relazione all'organizzazione di eventi. Il caso era scoppiato alla fine della scorsa estate. E aveva portato alle dimissioni di Sangiuliano dal dicastero della Cultura.
L'imprenditrice a settembre scorso fu oggetto di una perquisizione da parte dei carabinieri del nucleo investigativo che sequestrarono materiale informatico tra cui i telefoni della donna. A marzo, poi, Boccia era stata interrogata dai magistrati titolari del fascicolo a piazzale Clodio. Ora i pm capitolini hanno notificato a Boccia l'avviso di conclusione delle indagini, atto che solitamente prelude la richiesta di rinvio a giudizio.
Nel procedimento risultano parti offese Sangiuliano, la moglie dell'ex ministro e l'ex capo di gabinetto del dicastero Francesco Gilioli.



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