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Forza Italia propone una stretta per i referendum: “Raddoppiare le firme da raccogliere”

Redazione

Al Senato arriva la proposta di modifica dell'articolo 75 della Costituzione, per aumentare il numero di sottoscrizioni a 1 milione e quello dei consigli regionali a 10. Gasparri: “Si tratta di rafforzare e di non banalizzare uno strumento di democrazia il cui abuso può portare al fallimento”

All'indomani del flop referendario guidato da opposizione e Cgil, il gruppo di Forza Italia al Senato ha presentato una proposta di modifica del primo comma dell'articolo 75 della Costituzione, disponendo l'aumento del numero di sottoscrizioni (da 500 mila a 1 milione) e del numero di consigli regionali (da 5 a 10) per la richiesta di referendum abrogativo. “In questo modo – si legge in una nota – diamo concretezza alle indicazioni politiche che anche ieri il nostro segretario nazionale, Antonio Tajani, ha espresso. Non vogliamo certamente superare uno strumento di partecipazione democratica, ma vogliamo che sia supportato da un più ampio sostegno, soprattutto oggi che, con le nuove tecnologie, la raccolta delle firme è molto facilitata”. Per il capogruppo azzurro al Senato, Maurizio Gasparri, “si tratta di rafforzare e di non banalizzare uno strumento di democrazia il cui abuso può portare al fallimento. Abbiamo voluto agire con tempestività e aprire una riflessione per portare a una rapida decisione in materia”. 

Già ieri durante la conta dei (pochi) voti raccolti tra l'8 e il 9 giugno, fra i consiglieri della premier circolavano idee da introdurre come possibili correttivi all’istituto referendario. “Occorre constatare che lo strumento referendario sta perdendo nel tempo la sua natura terza e si sta prestando a strumentalizzazioni politiche, anzi partitiche, che ne mortificano l'alto valore democratico – ha detto ieri il vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli, di Fratelli d'Italia. Il numero minimo di firme da raccogliere è “ormai antico”, ha osservato, e “forse è giunto il momento di rivederlo al rialzo, ma non per indebolirlo, tutt'altro".  

Come raccontato dal Foglio, la proposta di raddoppiare il numero minimo di firme necessarie a chiedere il referendum era già stata avanzata da Maurizio Lupi, leader di Noi moderati, mentre attualmente è allo studio anche una misura per impedire agli influencer di promuovere la mobilitazione nella raccolta di adesioni. Si pensa, inoltre, di rimaneggiare il ruolo della Corte costituzionale affinché agisca prima sul quesito in sé per stabilirne l’ammissibilità, e non dopo la raccolte delle firme