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Editoriali

La destra trionfa alle europee, ma fa flop nei comuni: c'entra la classe dirigente

Redazione

Il centrodestra sembra incapace di costruire una classe dirigente amministrativa che riscuota consenso non solo per l’orientamento politico, ma per la competenza e l’affidabilità: messaggi dai risultati elettorali

I risultati delle comunali non sono così netti come quelli delle europee e delle regionali piemontesi, dove si assiste a un successo del centrodestra. Il centrosinistra, nelle sue varie configurazioni, ottiene risultati lusinghieri a Cagliari e a Bergamo, va al ballottaggio in condizioni di netto vantaggio in molte altre città, a cominciare da Firenze e Bari, mentre il centrodestra è in vantaggio e potrebbe ottenere l’elezione al primo turno dei suoi candidati a Pescara, Potenza e Campobasso (dove, in quel caso, il comune sarebbe strappato ai 5 stelle). Particolarmente interessante il caso di Perugia, dove c’è una delle rare alleanze preelettorali tra Pd, sinistra, 5 stelle e Azione, che potrebbe vincere al primo turno, anche se il concorrente del centrodestra non è lontano. La lentezza degli scrutini rende difficile dare un quadro complessivo  preciso, ma un elemento sembra evidente ed è la difficoltà del centrodestra a identificare gruppi dirigenti amministrativi locali che riescano a convincere quegli stessi elettori che lo premiano alle elezioni europee, nazionali e regionali.
 

Il centrodestra sembra apparire come una forza dominante nelle province, rinsecchita invece nei centri urbani: basta vedere come, per esempio, nella città di Bergamo il Pd primeggia, mentre nella intera provincia è largamente superato da FdI. È semplicistico attribuire questa contraddizione alla maggiore concentrazione di ceti intellettuali nei centri urbani, che riproduce lo stereotipo della “destra ignorante”. Quando ha saputo esprimere un personale amministrativo di qualità il centrodestra ha governato anche città con una densa presenza culturale e universitaria, a cominciare da Milano e persino Bologna. Oggi il centrodestra, invece, sembra incapace di costruire, in molte situazioni, quella classe dirigente amministrativa che riscuota  consenso non solo per l’orientamento politico, ma per la competenza e l’affidabilità. Se l’esito delle europee dovrebbe insegnare la modestia all’opposizione, quello probabile, delle comunali, dovrebbe insegnarla a un centrodestra un po’ troppo tronfio per le posizioni di governo conquistate e poco attento alle specifiche problematiche della convivenza urbana.