Francesco Lollobrigida - foto Ansa

Editoriali

Il cortocircuito Coldiretti-Lollobrigida sulle importazioni alimentari

Redazione

La piazza e il governo si contraddicono sul protezionismo e sulla sicurezza alimentare: siamo invasi da prodotti pericolosi o siamo il paese più sicuro al mondo?

Anche quest’anno c’è stata la protesta della Coldiretti al Brennero con gli agricoltori, muniti di giubba gialla d’ordinanza, che si sono improvvisati forze dell’ordine per fare controlli sulle importazioni: “È una vera e propria sfilata di tir degli orrori”, dice l’associazione degli agricoltori, vantandosi del fatto che 10 mila iscritti avrebbero fermato e controllato – “con il supporto delle forze dell’ordine” circa “un centinaio di tir carichi di prodotti alimentari” esteri destinati al mercato italiano. Per l’occasione la Coldiretti ha lanciato una petizione per “un netto stop alle importazioni sleali di cibo” e per vietare ad esempio che “cosce di prosciutto estero che dopo essere stati salati e stagionati vengono venduti per italiani”. Da quello che si capisce, quindi, non ci sono solo controlli per far rispettare le leggi, ma anche proteste militanti insieme alle forze dell’ordine per bloccare ciò che è legale.
 

In questa situazione già di per sé ambigua, che mischia interessi di parte e controlli sanitari, si somma il paradosso della presenza trasversale della politica: dall’ex ministro dell’Agricoltura Stefano Patuanelli (M5s) al presidente della commissione Agricoltura al Senato Luca De Carlo (FdI). La stranezza è che chi ha governato e chi governa appoggia, insieme, la protesta di chi sostiene che i controlli sono scadenti e le leggi sbagliate. Ma il paradosso non è completo. Nello stesso giorno il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, dopo aver presentato il report 2023 sulle attività dell’Ispettorato della tutela della qualità e repressione frodi del suo ministero, ha dichiarato che “l’Italia è la nazione più sicura e che fa più controlli” che il nostro Ispettorato “un’eccellenza: ce lo invidiano in tutto il mondo, viene chiamato per insegnare alle Forze dell’ordine delle altre nazioni come fare i controlli”. Insomma, siamo i migliori al mondo per “sicurezza e benessere” e pertanto, dice Lollobrigida, “fanno bene gli amici della Coldiretti a manifestare”. Ma quindi, siamo invasi da prodotti pericolosi o siamo il paese più sicuro al mondo?

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