il caso

Sul Pfizergate la Lega torna ad attaccare von der Leyen

"Silenzio assordante della Commissione europea e della maggioranza che la sostiene. Von der Leyen non può continuare a tacere sulla questione e fare finta di nulla", dicono gli eurodeputati del Carroccio. I segnali agli alleati di governo

Colpiscono Ursula von der Leyen, mandano messaggi agli alleati Antonio Tajani e Giorgia Meloni. Piena campagna elettorale. All'indomani della notizia diffusa da Politico.eu, la Lega va all'attacco: "Non può continuare a tacere, è in gioco la credibilità dell'Ue". Nel mirino, un'altra volta, c'è la presidente della Commissione europea. “L’indagine della procura europea sul cosiddetto caso Pfizergate conferma la gravità della vicenda, sulla quale la Lega in Europa chiede di fare chiarezza fin dal primo giorno. Noi per primi, dopo le inchieste giornalistiche indipendenti, abbiamo presentato interrogazioni, richiesto di portare il caso in aula al Parlamento, chiesto chiarimenti in tutte le sedi competenti, sempre andando a scontrarci con il silenzio assordante di questa Commissione europea e della maggioranza che la sostiene”, scrivono in una nota gli eurodeputati leghisti Marco Zanni – che è anche presidente del gruppo Identità e democrazia – e Marco Campomenosi, capo delegazione del Carroccio.

Ieri Politico.eu ha reso noto che le indagini finora condotte dai procuratori del Belgio sono passate nelle mani della procura europea (European Public Prosecutor’s Office, Eppo). Al centro dell'inchiesta ci sono presunti illeciti relativi alle trattative per l'acquisto di vaccini tra l’amministratore delegato di Pfizer e von der Leyen. In particolare, a destare i sospetti sono i messaggi scambiati tra i due. La giustizia belga avrebbe accusato la presidente della Commisione Ue per “interferenza nelle funzioni pubbliche, distruzione di sms, corruzione e conflitto di interessi”.

 

"Non abbiamo informazioni specifiche sulle indagini in corso, quindi temo che non avremo commenti specifici su questo", ha spiegato Arianna Podestà, vice portavoce della Commissione Ue, parlando con i giornalisti. Da quanto si apprende, von der Leyen non sarebbe al momento indagata in sede europea. Per la Lega, comunque, questa informazione non sembra dirimente. “Von der Leyen non può continuare a tacere sulla questione e fare finta di nulla. È una questione di trasparenza, valore su cui si dovrebbe basare tutto l’operato dell’Ue, ed è in gioco la credibilità delle istituzioni europee: i cittadini devono sapere”, si legge ancora nel comunicato di Zanni e Campomenosi.

Negli ultimi mesi, non è certo un mistero, i legami tra Giorgia Meloni e la Commisione Ue si sono fatti sempre più stretti – dal dossier sui migranti al Piano Mattei – mentre il Partito popolare europeo ha deciso di puntare nuovamente su von der Leyen come Spitzenkandidat in vista delle prossime europee. Una congiuntura che marginalizza il Carroccio, posizionato sempre più a destra e ormai da giorni impegnato in una campagna quotidiana contro Ursula. “Chi ha creato i problemi, non può risolverli”, è il mantra che Salvini e i suoi vanno ripetendo a giornali, radio e tv. 

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