Verso le europee

Schlein: "Con me in lista il Pd su di 2 punti". Ma è rivolta. Ufficiali le candidature di Decaro e Annunziata

Gianluca De Rosa

L'intenzione della segretaria è candidarsi terza in tutti i collegi con civici come capolista. Riformisti e sinistra insorgono: "Così restano fuori gli europarlamentari uscenti e gli amministratori"

Lucia Annunziata e Antonio Decaro candidati di punta del Pd al sud alle europee. Ma non solo. Elly Schlein ha tirato fuori un sondaggio. “Con la mia candidatura il Pd otterrebbe il 2 per cento in più dei voti”, ha spiegato ai membri della segreteria durante la lunga riunione di oggi pomeriggio. Insomma, è il sottotesto, la candidatura della segretaria sarebbe un favore al partito e non il contrario. L’intenzione di Schlein è quella di candidarsi non come capolista, ma come terza in tutti e cinque i collegi elettorali in cui è divisa l’Italia per il voto europeo. I capolista invece saranno cinque civici, esponenti dei mondi affini ma esterni al Pd. Da Lucia Annunziata appunto a Cecilia Strada.

 

 

Al termine della riunione i fedelissimi della segretaria fanno filtrare alle agenzie questa velina: “Tutti i componenti della segreteria del Pd hanno chiesto a Elly Schlein di candidarsi alle prossime elezioni europee”. Appena i lanci di agenzia cominciano a circolare però nel Pd si scatena il putiferio. “Non è andata assolutamente così”, è il coro di mezzo partito, senza distinzioni tra riformisti e sinistra. Durante la riunione infatti le cose sarebbero andate all’opposto. Diversi esponenti hanno fatto notare una cosa: con Schlein candidata e cinque civici capolista molti degli europarlamentari uscenti e un pezzo degli amministratori che sogna l’Europa rimarrebbe fuori. Il rischio riguarda in particolare le donne. “Bisogna scegliere o le candidature civiche o la candidatura della segreteria”, ha sostenuto il riformista Alessandro Alfieri. Ma anche la sinistra del partito, da Beppe Provenzano a Marco Sarracino, ha sostanzialmente esposto la stessa critica. Anche la candidatura dei civici come capolista non convince tutti. “In questo modo non valorizziamo la nostra classe dirigente”, si è lamentata Debora Serracchiani.

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