Il caso

La zona rossa di Meloni: Cdm con ingressi contingentati e aree off limits contro le fughe di notizie

Simone Canettieri

Circolare del segretario generale di Palazzo Chigi per le riunioni del governo i ministri non possono essere accompagnati da più di due persone. Gli staff lasciati lontani dalla sala 

Zona rossa a Palazzo Chigi per i Consigli dei ministri. Da qualche settimana una circolare del segretario generale Carlo Deodatodirigente di fiducia del sottosegretario Alfredo Mantovanoimpone ai singoli ministri di presentarsi con massimo due persone quando il governo si riunisce. Niente codazzi (tra i più celebri quelli di Elisabetta Casellati e Carlo Nordio) né cortei di portaborse chiacchieroni in versione turisti della democrazia. La delegazione deve essere ridotta al minimo. Via libera dunque al titolare del dicastero accompagnato dal portavoce più il capo di gabinetto o al massimo il responsabile dell’ufficio legislativo. Due di due, come il vecchio romanzo di De Carlo. La “stretta” emanata va a braccetto con un’altra disposizione voluta dalla premier Giorgia Meloni e dai sottosegretari, Mantovani e Fazzolari, così diversi per indole e tatto ma così simili nel cercare di blindare il Palazzo da spifferi e ricostruzioni malevole e non “gestite”. Dunque anche da assalti e complotti, più o meno immaginari e di sicuro sempre dietro l’angolo.

Da un po’ di tempo, infatti, gli accompagnatori dei ministri, durante il Cdm, devono sostare – tassativamente – nella Sala dei Galeoni. Tutti assiepati là, subito dopo lo Scalone d’onore, in piedi (le sedie sono pochissime) in attesa che finisca la riunione governativa. Non possono più restare fuori dall’anticamera della Sala del Consiglio, né aspettare in quella dei Mappamondi o delle Quattro stagioni. Precauzioni che vengono usate anche nelle riunioni tecniche dei preconsigli, vertici amministrativi in vista dei Cdm. L’ordine del giorno non viene più inviato, ma da Palazzo Chigi partono telefonate singole ai diretti interessati. Si deve sapere solo ciò che si deve veicolare: è questo il motto dalle parti della Fiamma magica di Meloni. Come dimostra la blindatura escogitata da Fazzolari per il mattinale “Ore 11” inviato tutti i giorni ai parlamentari di Fratelli d’ Italia per gli spunti sulla linea politica. Chi è interessato a leggerlo deve registrarsi per scaricarlo, lasciando traccia nel sistema. Scrupoli e precauzioni contro quella che Giovannino Guareschi sul Candido chiamava Fodria (Forze oscure della reazione in azione).

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  • Simone Canettieri
  • Viterbese, 1982. Al Foglio da settembre 2020 come caposervizio. Otto anni al Messaggero (in cronaca e al politico). Prima ancora in Emilia Romagna come corrispondente (fra nascita del M5s e terremoto), a Firenze come redattore del Nuovo Corriere (alle prese tutte le mattine con cronaca nera e giudiziaria). Ha iniziato a Viterbo a 19 anni con il pattinaggio e il calcio minore, poi a 26 anni ha strappato la prima assunzione. Ha scritto per Oggi, Linkiesta, inserti di viaggi e gastronomia. Ha collaborato con RadioRai, ma anche con emittenti televisive e radiofoniche locali che non  pagavano mai. Premio Agnes 2020 per la carta stampata in Italia. Ha vinto anche il premio Guidarello 2023 per il giornalismo d'autore.