Cosa è successo

Le imbarazzanti scuse di Elena Basile per gli insulti a Liliana Segre

"Segre dice di non dormire pensando ai bambini ebrei uccisi il 7 ottobre. Quelli palestinesi no? Anche i nazisti erano buoni coi loro bambini, vuole imitarli?". Querelata, l'ex ambasciatrice ora prova a scaricare il barile sulla stampa

"Sono stata fraintesa, il mio video è nato dopo che la stampa ha travisato le parole della senatrice a vita e quindi dovrebbe essere lei a chiedere di rettificare il suo pensiero". Si potrebbe riassumere così il messaggio di "scuse" inviato nella notte dalla ex ambasciatrice dell'Italia in Belgio Elena Basile alla famiglia di Liliana Segre, dopo che ieri il figlio della senatrice, Luciano Belli Paci, ha annunciato una querela nei confronti dell'ex funzionaria della Farnesina. In un video pubblicato online, Basile attaccava duramente la senatrice a vita, a partire dalle considerazioni sulla guerra di Israele nella Striscia di Gaza. La mail di scuse non è pubblica, ma Belli Paci ne ha rivelato il contenuto all'Ansa.
 

Basile, pare di intendere, cerca di ammorbidire la sua posizione o di fare ritirare la querela, con un messaggio che, a primo acchito, sembra far trasparire un passo indietro. Basile ha inviato anche un messaggio di scuse pubblicato sulle pagine web del Fatto quotidiano. "Sono molto spiacente di questo atroce malinteso. Sono stata tratta in inganno da una intervista, letta forse superficialmente, nella quale il giornalista attribuiva dichiarazioni unilaterali alla senatrice Segre". Chiedo umilmente scusa alla Senatrice se l’ho ferita. Non era questa la mia intenzione, anche se ho sbagliato ad agire molto frettolosamente, spinta da un’indignazione che nel caso della senatrice in effetti non aveva motivo di esistere. Spero che potrà dimenticare l’offesa ricevuta credendo tuttavia nella mia buona fede, che c’è sempre", ha scritto Basile. Ma la sua "strategia difensiva", evidentemente, non ha funzionato, in quanto la famiglia Segre ha confermato la denuncia. 

Cosa ha detto Elena Basile a Liliana Segre

Il video di Basile finito nella bufera risale al 31 gennaio, pubblicato in seguito a una delle dichiarazioni rilasciate dalla senatrice Segre in occasione della Giornata della Memoria. Segre, arrivando all'Università Statale di Milano dove le è stata conferita la laurea honoris causa in Scienze storiche, aveva infatti dichiarato di "non dormire più bene dal 7 ottobre" a causa del pensiero per le vittime dei sanguinari attacchi di Hamas, nei quali sono morti anche tanti bambini e minori. 
 

A quelle dichiarazioni Basile ha risposto con parole pesantissime: "Cara Signora Segre, lei dice di non poter più dormire pensando ai bambini ebrei uccisi il 7 ottobre: ci racconta di come la sua memoria sia tormentata non solo nel giorno della memoria ma per 365 giorni da quello che ha vissuto nei campi di concentramento. Ma cara signora, possibile che lei sia tormentata solo da pensiero dei bambini ebrei? I bambini palestinesi non la toccano? Capisce che ci sono bambini mutilati che giacciono per terra oltre a quelli morti, uno ogni 4-5 minuti?" 
 

L'ex diplomatica si è poi lasciata andare a un gravissimo parallelo con il Terzo Reich: "Da ebrea che ha vissuto nei campi di concentramento lei dovrebbe sentire il dolore di tutti gli oppressi e in particolare ora del popolo palestinese. La morale non è rivolta solo a un gruppo nazionale. Sa che i tedeschi nazisti erano molto buoni coi loro bambini? E non sentivano nulla per la morte degli ebrei. Quindi la domanda più pesante: “Lei vuole imitarli? Prenda per mano il presidente della Repubblica, entrambi con il coraggio delle persone morali, dovete condannare Israele e riconoscere lo stato di Palestina. Non ci deluda". 

 

 

L'ex ambasciatrice Elena Basile, dopo gli attacchi di Hamas e l'inizio della guerra in Israele, è stata chiamata più volte come ospite in televisione. Si è spesso lasciata andare a pesanti critiche contro Israele e contro l'Occidente. Ha preso pubblicamente le difese dello stato della Palestina chiedendone il riconoscimento e su Twitter si schiera attraverso l'hashtag #gazagenocide. Ha anche applaudito al "coraggio del Sud Africa" per aver aperto l'accusa di genocidio nei confronti di Israele su Gaza.

 

 

Posizioni, queste, che l'hanno portata a essere più volte ospite delle live Facebook con Alessandro Di Battista, nelle quali - oltre che della questine palestinese - ha parlato anche della situazione in Ucraina. Proprio sulla guerra a Kyiv, Basile ha pubblicato una serie di articoli sul Fatto Quotidiano con lo pseudonimo di "Ipazia" nei quali più volte ha affermato che "la posizione dell'Ucraina mette a rischio tutti i cittadini del paese", opinione simile a quella di Alessandro Orsini. 

    

 

La querela e le "scuse"

Le pesanti parole di Basile nei confronti della senatrice Segre, sopravvissuta alle atrocità dei nazisti (quelli veri), le sono valse una querela. "Ho voluto scrivere alla Basile, le ho mandato una mail, facendole osservare che aveva detto una cosa completamente falsa – ha scritto il figlio di Liliana Segre – Mia madre ha ripetuto sempre che lei non fa distinzioni, che le fanno una pena infinita i bambini di tutte le nazionalità, di tutte le fedi, quelli israeliani e quelli palestinesi. Quindi quello che ha detto Basile è una cosa totalmente falsa".
 

Belli Paci ha poi aggiunto: "Mia madre già nei giorni scorsi aveva detto che era per lei un periodo di terribile abbattimento per questa situazione generale. Francamente essere insultata sanguinosamente da un personaggio che si dovrebbe presumere di una certa cultura ed essere accostata addirittura ai nazisti supera i limiti di qualunque possibilità di tolleranza e decenza. Siamo al di là del bene e del male".
 

Con due mail inviate nella casella della famiglia Segre, Basile ha provato a chiarire la sua posizione. Belli Paci ha spiegato: "Ieri notte mi sono pervenute due mail da Elena Basile, in risposta alla mia mail di contestazione di ieri mattina". L'ex ambasciatrice Basile, spiega il figlio della senatrice a vita, "sostiene che il pensiero di Liliana Segre sarebbe stato travisato da non meglio precisati articoli di stampa, a seguito dei quali sarebbe nato il suo video, e che dunque la senatrice dovrebbe chiedere a quei giornali che l'hanno fraintesa, e non a lei, di rettificare". L'ex diplomatica, inoltre, "si dichiara felice di apprendere che la senatrice Segre ha a cuore la morte dei bambini di tutte le nazionalità e gruppi etnici" e "si dice spiacente se il video l'ha ferita".

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