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dal Giappone

Meloni chiude il caso Sgarbi: "Accetto le sue dimissioni, scelta corretta"

La premier prova a spegnere le polemiche sul sottosegretario. Poi torna a parlare di Stellantis. "Tavares? Quello che ho letto mi è sembrato bizzarro". E sui suicidi nella carceri dice: "Il problema si rivolve aumentando gli istituti e sostenendo la polizia penitenziaria"

"La scelta di Sgarbi di dimettersi è stata una corretta, mi aspetto di incontrarlo a Roma per accogliere le sue dimissioni". Giorgia Meloni, dal Giappone, prova ad archiviare il caso dopo che lo stesso critico d'arte ha annunciato l'intenzione di fare un passo indietro salvo poi rimettere la decisione nelle mani del governo.  "Sgarbi ha potuto contare su un governo che ha atteso elementi oggettivi, ora spero che non pretenda che quello stesso governo sugli altri decida su elementi non obiettivi. Sarebbe eccessivo", ha aggiunto la premier rispondendo ai giornalisti in merito alle richieste dell’ormai ex sottosegretario alla Cultura. Il critico d'arte, come ha scritto in una lettera pubblicata sul Corriere, vorrebbe che l'Antitrust allargasse il suo sguardo. "Si estenda l’indagine a tutte le istituzioni, con gli stessi criteri", ha detto Sgarbi. Che successivamente, in mattinata, ha confermato le sue intenzioni: "Se il governo ritiene di chiedermi le dimissioni immediate, può chiedermelo e io posso anche darle, e le darò". 

    

Ma se questa pratica sembra vicina a un definitivo epilogo, per la premier restano aperte altre importanti questioni. Come quella legata alle proteste dei trattori, che minacciano di arrivare a Roma e Sanremo. "Abbiamo sempre incontrato gli agricoltori, al mondo agricolo abbiamo sempre rivolto la nostra attenzione. Abbiamo aumentato le risorse da 5 a 8 miliardi del Pnnr, rispetto ad altri paesi noi non abbiamo tolto gli incentivi sul gasolio, abbiamo fatto il massimo possibile. Sugli agricoltori abbiamo un focus, si può sempre fare meglio e di più. Io sono sempre disposta ad ascoltare lavoratori che per me sono fondamentali", ha spiegato la premier nel punto stampa dopo le dichiarazioni istituzionali con il premier giapponese Kishida. 


  
           
Meloni è anche tornata sul caso Stellantis. "Ribadisco che siamo interessati a ogni investimento che può produrre posti di lavoro", ha sottolineato la presidente del Consiglio. Ho letto delle dichiarazioni di Tavares sugli incentivi ma non ho trovato l'intervista. Mi sarebbe sembrato curioso, gli incentivi non possono essere rivolti solo a una azienda e noi abbiamo messo 1 miliardo sugli ecoincentivi. Per questo quello che ho letto mi è sembrato bizzarro", ha aggiunto. "Siamo sempre disponibili per creare posti di lavoro, ma se poi si preferisce produrre all’estero non possiamo dire niente ma non mi si venga a dire che l’auto è italiana", ha aggiunto la premier. 

Un altro passaggio è stato poi dedicato al tema delle carceri, in particolare rispondendo a una domanda sui suicidi degli ultimi giorni. Un'occasione per la premier di attaccare il Pd e la sua leader: "Se la Schlein ritiene che il problema delle carceri si risolva togliendo i reati non sono d’accordo, io penso che si risolva aumentando le carceri e sostenendo la polizia penitenziaria. È questa la risposta seria dello stato, se no non sono d’accordo. Ma del resto io non sono di sinistra", ha detto Melon, che anche sul caso Salis ha voluto rispondere alla segretaria dem che aveva parlato di ritardo da parte del governo. "Non so cosa intenda sul grave ritardo, se lei è più brava di noi saprà cosa fare”.

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