Foto Ansa

la misura abrogata

Terre gratis a chi fa il terzo figlio? La Lega ammette il flop del governo Conte I

Redazione

Un'iniziativa "poco credibile" che ha sollevato "dubbi e criticità teoriche e pratiche", ammette oggi il sottosegretario leghista D'Eramo. Nel 2018 fu un ottimo slogan per il governo gialloverde

Ricordare ogni strampalata iniziativa del governo a trazione Lega e M5s che ha guidato l'Italia tra l'estate del 2018 e quella del 2019 non è impresa semplice. Tra le tante, nell'unica legge di Bilancio prima della crisi del Papeete, ce n'era una che prevedeva di assegnare un terreno agricolo gratis alle famiglie che mettevano al mondo il terzo figlio nel triennio successivo. Com'è andata a finire? Prevedibilmente male. "L'impianto legislativo è apparso poco credibile e ha portato ad avanzare una serie di dubbi e criticità teoriche e pratiche", ha spiegato oggi il sottosegretario leghista all'Agricoltura Luigi D'Eramo interrogato dal deputato Luigi Marattin di Italia Viva. 

 

Nella risposta all'interrogazione il sottosegretario demolisce l'efficacia della misura, di cui tuttavia sottolinea la condivisibilità dello scopo, cioè quello di favorire lo sviluppo demografico e la riqualificazione delle aree rurali. "La sola disponibilità di adeguato capitale fondiario non è apparsa una condizione sufficiente a garantire l'avvio di una profittevole attività agricola e la conseguente permanente della stessa", spiega il leghista, che aggiunge poi alcune considerazioni riguardo il target di riferimento della norma: "Il solo status genitoriale non è stato considerato un criterio di selezione sufficiente per l'accesso a tale strumento agevolativo. ritenendo opportuno valutare competenze professionali e imprenditoriali dell'aspirante beneficiario". Insomma, lo stesso governo, dopo aver approvato la misura, si è accorto che non bastava fare il terzo figlio per diventare imprenditori agricoli capaci. Peccato non averci pensato prima. 

Non solo. La norma era demagogica anche per un altro motivo: l'attuazione pratica. L'87 per cento dei terreni individuati, ha detto D'Eramo, è di proprietà dei comuni e da questi doveva partire una ricognizione necessaria per gestire le domande e l'assegnazione. Una ricognizione che non è mai stata fatta, rendendo impossibile "l'incontro tra domanda e offerta". 

Che fine hanno fatto dunque i 20 milioni impegnati dal governo Conte I per creare aziende agricole a conduzione familiare? Sono stati ricollocati altrove. In particolare, ha riferito il sottosegretario, 5 miloni sono stati trasferiti ad Ismea per agevolare l'autoimprenditorialità nel mondo agricolo e 15 milioni per favorire nello stesso settore l'imprenditoria femminile. 

La sintesi la lasciamo a Marattin, che ha ringraziato D'Eramo per l'onestà intellettuale e ha detto ciò che forse il leghista non poteva dire: "Insomma, la misura era una sciocchezza". 

 

Di più su questi argomenti: