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A BIELLA

Caso Pozzolo, il prefetto dispone la revoca del porto d'armi per il deputato di FdI

Simone Canettieri

Dopo lo sparo di Capodanno la prefettura ha stabilito il divieto di detenzione di qualsiasi arma o munizione: il deputato dovrà consegnare le armi in suo possesso

Il prefetto di Biella Silvana D’Agostino - secondo quanto il Foglio è in grado di anticipare – ha disposto la revoca della licenza di porto d’armi e il divieto di detenzione di qualsiasi specie di arma o munizioni per Emanuele Pozzolo. Inoltre ha disposto il ritiro delle armi registrate a carico del deputato eletto con Fratelli d’Italia, sospeso dal partito dopo il veglione di Capodanno con il sottosegretario alla Giustizia, Andrea Delmastro, finito con un colpo di pistola e un ferito (il genero del caposcorta di Delmastro). A casa il parlamentare deteneva tre pistole e tre fucili.

 

 

Al Foglio Pozzolo ha raccontato la sua versione di quella notte e ha messo in discussione quella di Delmastro, che dopo la vicenda ha dichiarato di non essere presente quando è partito il colpo, trovandosi a circa 300 metri dallo sparo. "Andrea davanti non c’era, bisogna essere onesti. Che poi lui abbia esagerato dicendo che era a Canicattì è un’altra questione, di cui fatico a comprendere l’utilità. Non capisco perché, lui non era sicuramente un protagonista effettivo", ha detto il deputato. 

Intanto Andrea Delmastro, sottosegretario al ministero della Giustizia, rispondendo alle domande dei cronisti a Montecitorio questa mattina è tornato sul caso Pozzolo. "Non ero presente quando è partito il colpo di pistola - ha sottolineato Delmastro e quindi non spetta a me la ricostruzione dei fatti. C'e' un tentativo di crocefissione, di coinvolgermi nella ricostruzione di quanto accaduto. Io per la carica che ricopro e per il rispetto dei cittadini ho subito reso dichiarazioni" nel merito della vicenda. Delmastro ha ribadito di non voler coprire nessuno e sottolineato di aver sempre collaborato e interloquito con la magistratura. "Ma ora torno a essere un teste irrilevante", ha osservato con i cronisti. 

 

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  • Simone Canettieri
  • Viterbese, 1982. Al Foglio da settembre 2020 come caposervizio. Otto anni al Messaggero (in cronaca e al politico). Prima ancora in Emilia Romagna come corrispondente (fra nascita del M5s e terremoto), a Firenze come redattore del Nuovo Corriere (alle prese tutte le mattine con cronaca nera e giudiziaria). Ha iniziato a Viterbo a 19 anni con il pattinaggio e il calcio minore, poi a 26 anni ha strappato la prima assunzione. Ha scritto per Oggi, Linkiesta, inserti di viaggi e gastronomia. Ha collaborato con RadioRai, ma anche con emittenti televisive e radiofoniche locali che non  pagavano mai. Premio Agnes 2020 per la carta stampata in Italia. Ha vinto anche il premio Guidarello 2023 per il giornalismo d'autore.