Fabio Rampelli e Ignazio La Russa - foto Ansa

Le dichiarazioni

FdI si smarca dai saluti romani di Acca Larentia

Redazione

"Noi non facciamo saluti romani, per scelta e non per convenienza, da sempre e non da oggi perché governiamo" dice Fabio Rampelli, a cui si accoda il presidente del Senato Ignazio La Russa: "Fratelli d'Italia non ha alcun ruolo o responsabilità in quello che è successo" 

"Noi non facciamo saluti romani, per scelta e non per convenienza, da sempre e non da oggi perché governiamo". Lo ha detto il vicepresidente della Camera Fabio Rampelli, in un'intervista alla Stampa, in merito ai fatti accaduti ieri ad Acca Larentia e alla polemica politica che si è sviluppata nel corso di tutta la giornata. L'esponente di FdI ha risposto alla segretaria del Partito Democratico Elly Schlein: "Dovrebbe documentarsi. Decidemmo di non mettere piede a quella manifestazione per la sua natura estremista oltre 25 anni fa. Abbiamo un’altra idea di 'destra'. Una decisione tangibile", spiega sottolineando come sia estraneo ai saluti romani e come invece si trovasse lì, insieme anche al governatore del Lazio Francesco Rocca, per la commemorazione per la strage avvenuta nel 1978. 

"Sono il più feroce avversario del nostalgismo e il più deciso modernizzatore del mio mondo. Lo sanno anche i sassi. Per questo non ho nulla da spartire con chi fa saluti romani", continua Rampelli, sottolineando: "In democrazia c'è il diritto di manifestare le proprie opinioni anche quando non collimano con il sentimento comune, il limite invalicabile è l’uso della violenza, la coercizione, l’intimidazione e la ricostituzione del Pnf. Lì occorre essere inflessibili, non reprimendo le opinioni".

Chi si è accodato alle parole del vicepresidente della Camera è stato il presidente del Senato Ignazio La Russa: "Concordo pienamente con Rampelli quando dice che FdI è totalmente estranea all’episodio dei saluti romani alla commemorazione delle tre giovanissime vittime dell’attentato di Acca Larenzia. Peraltro, il fatto è stato eclatante e ha avuto molta visibilità, ma il partito davvero non ha alcun ruolo o responsabilità in quello che è successo", ha detto al Corriere della Sera. "Abbiamo sempre detto ai nostri di non partecipare a certe manifestazioni – continua – che vengono inevitabilmente strumentalizzate da chi vuole attaccarci. Non si va a certe commemorazioni. Non c'entriamo nulla, non c'entra il partito. Lo chiedo più da avvocato che da politico, sia chiaro. Non aiuta a risolvere la questione, e le polemiche che ogni volta si scatenano, il fatto che ci sia incertezza su come considerare certi gesti in caso di commemorazione di persone defunte", prosegue La Russa. 

Il presidente del Senato continua: "Attendo con interesse la prevista riunione a sezioni riunite della Cassazione proprio su questo punto. È possibile che si stabilisca che un saluto romano durante una commemorazione non sia apologia di fascismo, e quindi non sia reato, come molte sentenze stabiliscono. Servirebbe chiarezza, ce lo aspettiamo. Da avvocato appunto, più che politico. Perché, ripeto, come partito noi siamo estranei a certe manifestazioni. Quindi non abbiamo nulla da cui dissociarci". Anche a Repubblica, poi, La Russa sottolinea come: "Una cosa è l’apologia di fascismo, una cosa è la ricostituzione del partito fascista, un’altra è la commemorazione di deceduti".