Roberto Gualtieri e Monsignor Rino Fisichella (LaPresse)

Verso il 2025

Per salvare Roma non ci resta che il Giubileo

Gianluca De Rosa

Dopo la batosta rimediata con la candidatura a Expo 2030, per risollevare la capitale rimane solo l’Anno santo. Per il sindaco Roberto Gualtieri è l’occasione irripetibile per provare a ricandidarsi

Ultima fermata Giubileo. All’inizio dell’Anno santo mancano ormai meno di dodici mesi e dopo la sonora sconfitta rimediata dalla capitale nella corsa all’Expo del 2030, in Campidoglio lo sanno benissimo: questa è l’ultima occasione di riscatto. Per il Giubileo a Roma sono arrivati, stanno arrivando e arriveranno investimenti miliardari. Una pioggia di denaro per rimettere a nuovo la città e avviare quella rinascita sulla quale punta forte il sindaco Roberto Gualtieri. “Senza cantieri non ci sono disagi, ma non c’è neppure futuro”, ha detto. L’Anno santo è l’occasione irripetibile per provare a dare una svolta a un degrado che sembra irrimediabile. Il sindaco, che è anche commissario straordinario del governo per questo appuntamento, lo sa. Giubileo, termovalorizzatore e stadio della Roma sono le tre sfide con cui punta a ricandidarsi nel 2026, per essere ricordato tra i “bis-sindaci”. Come Francesco Rutelli e Walter Veltroni, gli unici, da quando il sindaco viene eletto dai cittadini, a convincere i romani a dargli di nuovo fiducia dopo cinque anni di governo. “Il mio orizzonte è decennale, mi piacerebbe portare a termine tutti i progetti che ho avviato”, ha detto Gualtieri negli scorsi giorni.

I miliardi per il Giubileo sono in totale 4,4: 3,8 per gli investimenti e circa mezzo miliardo di spesa corrente. In totale si tratta di 189 interventi, elencati con tanto di cronoprogramma nei due Dpcm di dicembre 2022 e giugno 2023. Ottantasette di questi interventi sono considerati “essenziali e indifferibili”, sono cioè funzionali ad accogliere come si deve i 35 milioni di pellegrini attesi a Roma nel 2025. All’interno della struttura commissariale del sindaco sono fiduciosi: “Siamo messi bene: i cantieri più importanti sono partiti e altri partiranno nei primi mesi del 2024”.  Anche gli enti coinvolti sono tantissimi, da Roma Capitale, con i suoi dipartimenti, ad Atac e regione Lazio, da Anas ad Astral e Rfi fino al Provveditorato per le opere pubbliche. È stata istituita anche una società di scopo, Giubileo 2025, che si occupa principalmente della stesura dei bandi. “Non è come l’agenzia del 2000 presieduta da Luigi Zanda che aveva trecento dipendenti ed era il fulcro dell’organizzazione, la Giubileo 2025 è una società più snella, con 30 persone che si occupano principalmente dei contratti”, spiegano dal Campidoglio. Per ogni opera le fasi di messa a terra – dalla progettazione fino al bando di gara – sono spesso divise tra più enti, con un soggetto attuatore principale.

A coordinare tutto è preposta la struttura commissariale guidata da Gualtieri che periodicamente riferisce alla cabina di regia del Giubileo di Palazzo Chigi, che riunisce anche ministeri, Regione Lazio e Vaticano. Il dossier, lato governo, è stato affidato al sottosegretario alla presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano, mentre l’uomo di Papa Francesco per l’Anno santo è monsignor Rino Fisichella. Anche lui, come il sindaco, è molto fiducioso: “Con il Giubileo la città diventerà più bella e più praticabile, i lavori metteranno un po’ alla prova la pazienza di tutti ma ci faranno vivere meglio”. Tra gli interventi indifferibili ci sono ovviamente le opere simbolo. Cinque sopra tutte le altre. La prima è senz’altro piazza Pia. L’intervento da 70 milioni prolungherà di 130 metri il sottovia carrabile che già esiste sul Lungotevere, liberando così la piazza dalle auto e creando una nuova e straordinaria area pedonale stretta tra il Cupolone e Castel Sant’Angelo. I lavori sono cominciati ad agosto e il cantiere è stato il primo in città a creare non pochi disagi, giocandosi con quello della metro C a piazza Venezia la coppa di cantiere più odiato dai romani. Sotto Castel Sant’Angelo si lavora su due turni. “L’impresa pensa di poter finire anche prima di dicembre, la data prevista”, garantisce l’assessora ai Lavori pubblici del Campidoglio Ornella Segnalini.


Altra opera simbolo è la riqualificazione di piazza dei Cinquecento, la porta della città. Nel piazzalone antistante la stazione Termini a brevissimo cominceranno i lavori per lo spostamento del capolinea dei bus in modo da liberare la vista sulle terme di Diocleziano (residenti dell’Esquilino avvisati). Poco dopo dovrebbero partire altre due opere cruciali per l’Anno santo: le riqualificazioni di piazza San Giovanni e piazza Risorgimento. “A San Giovanni dovremmo iniziare i lavori entro fine gennaio”, assicura Segnalini. “A differenza degli altri cantieri non creerà problemi di traffico perché i lavori insisteranno sulla parte di piazza già pedonale”. Più complesso sarà il rifacimento di piazza Risorgimento. Il progetto iniziale prevedeva un parcheggio interrato, ma i ritardi hanno costretto a rinunciarvi. “La parte verso le mura vaticane sarà pedonalizzata e le auto continueranno a circolare solo lato Ottaviano, pianteremo molti alberi, diventerà bellissima”, dice ancora Segnalini.
I

nfine la città dello sport di Tor Vergata. Il quartiere avrebbe dovuto essere il centro dell’Expo romano. Ma i soli 17 voti raccolti a Parigi contro la saudita Riad hanno infranto i sogni di gloria capitolini. In compenso rimarrà un luogo fondamentale per l’Anno santo. Come nel 2000, anche nel 2025 si svolgeranno qui a fine luglio i quattro giorni del Giubileo della gioventù, con la grande veglia dal 2 al 3 agosto prima della messa di Papa Francesco. Sono attesi 1,5 milioni di fedeli. Per allora sarà riqualificata la Città dello sport, con il simbolo delle incompiute romane, la Vela di Calatrava. Agostino Miozzo, ex coordinatore del Comitato tecnico scientifico per l’emergenza pandemica che oggi si occupa dell’accoglienza e della logistica degli eventi giubilari, spiega come mai ancora Tor Vergata: “Ci sono altre aree agricole abbastanza grandi, con il sindaco lo abbiamo visto sorvolando in elicottero la città, ma Tor Vergata ha un’accessibilità imbattibile: ci sono due metropolitane che arrivano lì vicino portando 20/30 mila persone l’ora, c’è l’autostrada e il Grande raccordo anulare con le sue complanari che ci passano praticamente sopra. Per un evento con quel numero di persone l’accessibilità è una caratteristica fondamentale”.  Miozzo fa un esempio per spiegare la complessità della logistica: “Mille autobus – dice – sembrano tanti: messi in fila, 15 metri l’uno, sono 15 chilometri di bus, ci trasporti 50 mila persone, noi a Tor Vergata ne dobbiamo portare un milione e mezzo, capite la difficolta?”.


Alle opere principali si aggiungo le manutenzioni di strade e marciapiedi, singoli interventi del programma dettagliato che si diramano nella realtà in centinaia di cantieri e spiegano come mai il sindaco Gualtieri parli di oltre 1.300 lavori già cominciati. Quelli della gara Anas da 200 milioni che permetteranno di rinnovare 430 chilometri delle consolari che penetrano in città (170 in provincia e il resto dentro il territorio comunale), sono a buon punto: a novembre avevano raggiunto uno stato di avanzamento dei lavori del 30 per cento. A questi si affiancano quelli svolti dal Campidoglio sulle principali strade. I lavori si stanno svolgendo di notte per ridurre i disagi ai romani, con i cantieri che vengono smontati all’alba, evitando chiusure e cambiamenti della viabilità. “Voi non ci vedete, ma i lavori procedono eccome”,  garantisce l’assessora Segnalini. Questo approccio non potrà essere seguito per le pavimentazioni storiche con i sanpietrini. “In quel caso, per ridurre i disagi, velocizzeremo al massimo i cantieri anche con turni di 24 ore”, dice l’assessora. Qualche ritardo c’è anche sulla manutenzione dei lungoteveri, i lavori sarebbero dovuti partire tra novembre e dicembre. “Ma adesso ci siamo: verranno sistemati da entrambi i lati del fiume sia la pavimentazione, sia i marciapiedi, oltre ovviamente ai ponti”. Anche nei municipi si registra qualche ritardo. A ciascuno dei 15 mini comuni capitolini sono stati destinati fondi per la manutenzione stradale e per i marciapiedi oltre a uno stanziamento per un’opera simbolo in ogni territorio. “Qualche piccolo rallentamento nelle zone più periferiche c’è, ma non impatterà sul Giubileo”, assicura Segnalini. Altre criticità riguardano il rifacimento delle stazioni urbane delle ferrovie. 


Sempre lato trasporti, sono terminate le riqualificazioni delle metro (si attendono 30 nuovi treni, 23 per la linea B e 7 per la A), è saltata la tramvia Termini-Vaticano-Aurelio, si corre su quella di via Palmiro Togliatti e sulla chiusura della stazione Pigneto che sarà un nodo di scambio cruciale tra le ferrovie urbane e la metro C. Scotta ovviamente la questione taxi, sempre più introvabili. Gualtieri ha promesso di bandire e assegnare la gara per mille nuove licenze (meno di quelle che servirebbero) entro l’inizio dell’Anno santo. Perché tutto proceda come si deve al dossier Giubileo è dedicata la massima attenzione. Nel 2000 Francesco Rutelli aveva una squadra di cui si fidava ciecamente. Da Guido Bertolaso a Luigi Zanda fino a Maurizio Pucci. Anche Gualtieri si è circondato di un team di persone fidate. Per i cantieri l’uomo chiave è il vicedirettore generale del Campidoglio Roberto Botta. Insieme a lui lavorano a stretto contatto con il sindaco anche la responsabile Affari generali della struttura Carolina Cirillo e l’uomo che deve evitare che la città si riempia di monezza (il termovalorizzatore, se tutto va bene, sarà pronto nel 2026): il direttore capitolino del dipartimento Ambiente Paolo Giacomelli.

Ai dirigenti si aggiungono Agostino Miozzo e Mario De Sclavis. L’ex coordinatore del Comitato tecnico scientifico, una vita nella Protezione civile, si occuperà della logistica e dell’accoglienza durante i grandi eventi dell’anno. “Prevediamo tra i 30 e i 35 milioni di pellegrini nel corso del 2025, con picchi, in occasione di alcuni eventi”, spiega. “Questo significa avere circa 3 milioni di pellegrini al mese, un afflusso che investirà non solo le strutture ricettive ma anche i servizi: dal trasporto, fino a telecomunicazioni e sanità”. Quest’ultimo aspetto è stato inserito in un terzo Dpcm per il Giubileo che è in firma in queste ore a Palazzo Chigi. Contiene 150 milioni di euro per il potenziamento dei pronto soccorso e dei presidi delle Asl sparsi per la città. Spiega Miozzo: “I presidi sanitari, già sotto stress, avranno un bacino potenziale di 3 milioni di utenti in più al mese, ovvero 100 mila persone al giorno che potrebbero aver bisogno di assistenza”. Per questo, all’interno del pacchetto del Dpcm, dovrebbero esserci anche le risorse per aumentare gli staff di medici e infermieri. L’ex coordinatore del Cts dovrà anche vedersela con gli eventi. Al grande Giubileo della gioventù di agosto si aggiungono sette giubilei “di categoria” che supereranno i 60 mila partecipanti. “Non potranno quindi svolgersi a piazza San Pietro, ma saranno ospitati nel parco di Centocelle”, spiega Miozzo. Si tratta dal Giubileo delle forze armate, quello degli adolescenti, dei disabili, dei sacerdoti, dei seminaristi, delle confraternite e dei lavoratori (tra il primo e il 4 maggio). Per garantire le comunicazioni, un ruolo cruciale potrebbe giocarlo la nuova rete 5G che, in teoria, coprirà tutti tunnel e le stazioni della metropolitane entro il 2025. 


L’altro uomo chiave scelto da Gualtieri per affrontare la sfida giubilare è Mario De Sclavis, fresco di nomina a nuovo comandante della Polizia locale, ma già a capo dell’ufficio di scopo per la gestione dei cantieri giubilari. Lo descrivono come un tarantiniano Mr Wolf perché è grazie a lui che i disagi intorno ai due principali cantieri della città, piazza Pia e piazza Venezia, sono a poco a poco diminuiti. La stessa cosa dovrà essere garantita in tutta Roma. “Siamo riusciti a migliorare i progetti che avevano fatto alcuni importanti studi: a quelle considerazioni a tavolino abbiamo aggiunto la nostra esperienza pluridecennale sul campo. Modificando sensi di marcia e tempi di alternanza dei semafori, siamo riusciti ad alleviare almeno un po’ i disagi per i romani”, racconta. Sempre a De Sclavis toccherà l’arduo compito: riportare i vigili in strada per evitare che con i cantieri la città si paralizzi. “La presenza – assicura il comandante – aumenterà: abbiamo già implementato pattuglie aggiuntive nei turni mattina e pomeriggio, e i dati ci dicono che nell’ultimo trimestre sono aumentate le sanzioni per sosta selvaggia di oltre il 25 per cento. Per il Giubileo entreranno in servizio gli 800 agenti del concorso e la nostra presenza diventerà massiccia, nel 2025 dovremmo gestire più di 250 eventi, praticamente uno al giorno con addosso un’attenzione mediatica mondiale”. 

Preoccupa meno l’accoglienza. La Chiesa ha da secoli in città una rete diffusa per ricevere i pellegrini. “Inoltre – dice Miozzo – l’accoglienza sarà distribuita anche su tutta la provincia e la maggior parte dei pellegrini arriveranno in gruppo con viaggi organizzati, quindi le strutture saranno già pronte ad accoglierli”. Anche su quest’argomento comunque sarà firmato un quarto Dpcm, ancora in stesura, che dovrebbe stanziare risorse ad hoc.