Il caso

Università occupate per la Palestina: l'ex terrorista Leila Khaled all'evento degli studenti di Torino

Simone Canettieri e Luciano Capone

Già protagonista di due dirottamenti aerei nel 1969 e nel 1970, l'esponente del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina, già respinta dall'Italia nel 2017, interverrà in videocollegamento all'iniziativa dei collettivi

È considerato l'appuntamento clou di "Università occupata, Palestina libera" a Torino: alle 20 di questa sera interverrà Leila Khaled, ex terrorista protagonista di due drammatici dirottamenti di aerei di linea nel 1969 e nel 1970. È membro del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina, organizzazione classificata come terroristica dall'Unione europea, ma anche da Israele e dagli Usa. La donna, attualmente componente del Consiglio Legislativo Palestinese, partecipò alla serie di dirottamenti simultanei di Dawson's Field nel 1970 che contribuirono a destabilizzare la Giordania, facendola precipitare in quello che è passato alla storia come Settembre Nero. Venne arrestata a Londra e poi rilasciata nel quadro di uno scambio di prigionieri. Dovrebbe collegarsi da remoto.

Non è la prima volta che Khaled sale sul carro delle occupazioni universitarie: nei giorni scorsi la storica esponente del Fplp ha partecipato a un'iniziativa organizzata dai collettivi dell'Università Orientale di Napoli trasmesso indiretta dalla pagina Facebook "Ex Opg Occupato - Je so' pazz". Questa sera tocca a Torino, a Palazzo Nuovo, dove è scatta l'occupazione.

Nel 2017 Khaled venne respinta dalle autorità italiane a Fiumicino: una volta atterrata in Italia per partecipare, su invito di un'associazione di estrema sinistra, a un evento sulle "Donne nella lotta palestinese" dedicato ai 50 anni dalla nascita del Fronte di liberazione, venne imbarcata sul primo volo disponibile per Amman, in Giordania, dove attualmente vive. “Ho scelto le armi e credo che impugnarle sia uno degli strumenti principali per risolvere questo conflitto nell’interesse degli oppressi e non degli oppressori”, dichiarò Leila Khaled nel 2016.

Sulla partecipazione di Leila Khaled è intervenuta anche Pina Picierno, vicepresidente del Parlamento europeo: "Chiediamo alle autorità competenti, dal Questore di Torino al ministro dell'Interno, se sia ragionevole che a un personaggio, dal passato e dal presente assai discutibile, venga invitato a un evento pubblico e consetito di propagandare liberamente l'odio antisemita. Sarebbe quantomeno opportuno, invece, revocare l'invito all'attivista palestinese, già al centro di polemiche a Napoli qualche giorno fa per la stessa identica ragione. Dobbiamo evitare che i nostri atenei si trasformino in palcoscenici per fomentatori di odio, come Leila Khaled, dove poter liberamente fare propaganda contro Israele", ha scritto in una nota.

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