Riforma costituzionale

"Meloni non farà la fine di Renzi". Voci dal centrodestra

Per il capogruppo di Forza Italia alla Camera Paolo Barelli la premier "non si deve intestare nulla". Mentre per la deputata di FdI Augusta Montaruli il consiglio è che "tiri dritto come un treno"

Giorgio Caruso

"Matteo Renzi è Matteo Renzi, la Meloni è la Meloni, sono passati anni. Io credo che la Meloni abbia fatto un ragionamento chiaro: non si deve intestare nulla, perché il programma del 2022 prevedeva una riforma per quanto concerne la governance del Paese" dice Paolo Barelli, capogruppo di Forza Italia alla Camera, a chi gli chiede se la premier Meloni rischia di fare la fine di Matteo Renzi con la sua riforma costituzionale che ha al centro il premierato. "Tirare dritto su come un treno" è invece il consiglio che lancia l'onorevole Augusta Montaruli di Fratelli d'Italia. "È curioso che 'la fine come Renzi' lo dicano proprio quelli che sono stati al partito con Renzi" aggiunge la deputata di Fratelli d'Italia.

Sono 35 i voti di cui ha bisogno la maggioranza per evitare il referendum e approvare la riforma costituzionale che introduce il premierato. Ipotesi che sembra sempre più lontana visto che l'opposizione è compatta sul no. Infatti il governo sembra già a lavoro per lo step successivo: coinvolgere gli italiani chiamandoli alle urne. Una vera prova del fuoco che in passato non ha portato bene ai premier che ci hanno provato: Berlusconi e Renzi. "Giorgia Meloni è diversa perché questo è il primo governo che arriverà fino alla fine con la stessa maggioranza, solida", puntualizza però Montaruli.