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editoriali

Fazzolari contro Fazzolari. Sulle armi all'Ucraina in FdI e a Palazzo Chigi c'è qualche cortocircuito

Redazione

Il consigliere di Meloni chiede di inviare più munizioni a Kyiv per sostenere la causa ucraina. E' un autocritica?

Dunque sappiamo che la timidezza occidentale nel sostenere la resistenza ucraina ha “favorito il dilagare dei conflitti”. Ce lo dice Giovanbattista Fazzolari nel commentare il criminale attacco di Hamas a Israele. L’occidente, ci spiega il sottosegretario alla Presidenza, in un’intervista al Corriere, “ha evitato di inviare ciò che avrebbe potuto far prendere velocemente la bilancia a favore di Kyiv. Basterebbe una piccola parte dei depositi inutilizzati di armi e munizioni di Usa ed Europa per assicurare la vittoria ucraina”. E qui, oltre che illuminante, la confessione di Fazzolari, il più autorevole dei consiglieri di Giorgia Meloni a Palazzo Chigi, si rivela coraggiosissima. Nel senso che vale come autocritica. Altrimenti non si capirebbe come conciliare questa intrepida volontà di inviare armamenti con la scelta del governo non inviarli. Guido Crosetto, ministro della Difesa, ripete che l’Italia “ha dato moltissimo”, e che prima di procedere a ulteriori invii di armi “bisogna verificare ciò che noi siamo in grado di dare”. Pavido anche Crosetto, quindi? O dobbiamo attenderci un imminente sblocco dell’ottavo pacchetto di aiuti a Kyiv, con tanto di F35?

 

Fazzolari potrebbe imporsi per disporlo, visto il suo ruolo apicale nel governo. E lo farà senz’altro, ché altrimenti finirebbe annoverato lui pure nella schiera dei tiepidi. Ma le parole di Fazzolari sono oltremodo coraggiose perché rimettono in discussione tutta la strategia delle alleanze di FdI. Ovviamente, dopo una simile presa di posizione, non verrà tollerata più alcuna dichiarazione ambigua della Lega sulla guerra. E anche a livello internazionale, è chiaro che non c’è più spazio per una vicinanza di Meloni col PiS polacco, che sta prendendo le distanze dal sostegno a Kyiv. Quanto ai rapporti transatlantici, è indubbio che l’intervista di Fazzolari segna una irrimediabile rottura di FdI col partito Repubblicano, impegnato nel boicottare lo stanziamento di nuovi fondi federali in favore di Kyiv. Siamo certi che tutto ciò avverrà in tempi rapidi. Fazzolari non è certo tipo da fare proclami infondati.

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