mondo leghista

I vitelloni di Salvini. Alle Europee ipotesi Zaia-Fedriga-Fontana in lista

Carmelo Caruso

Oltre le sparate c'è di più. Nel Carroccio è scontro tra generazioni. In Lombardia è derby Crippa-Romeo per fare il segretario. Salvini si fa leader bigamo per tenere la Lega di governo e di piazza

È segretario di un partito e allenatore di due squadre: ha il Milan di governo e il Monza d’opposizione. Matteo Salvini si è fatto leader bigamo. C’è una Lega che con astuzia sta controllando e un’altra che lo sta magnificamente rappresentando. Da una parte, Lorenzo Fontana, il presidente della Camera, che non ne sbaglia una, e dall’altra, Andrea Crippa, che ne dice una di troppo. E’ di Monza e aspira, legittimamente, alla guida della Lega Lombarda, ma il predestinato è Massimiliano Romeo, capogruppo della Lega al Senato, anche lui di Monza. E’ oggi Monza, la Rimini della destra. Alla Camera, l’altro, il capogruppo Riccardo Molinari resta “il capogruppo Molinari” e gioca pure lui nel Monza (partecipa), ma sogna il Milan (governo). Salvini, che come loro ci è passato, lo ha capito: per gestire i suoi nuovi vitelloni deve lasciargli fare i vitelloni. Vivono a Roma da anni e cominciano a fare i conti con gli anni (di legislatura). Si sono sposati e hanno figli. La sera  tornati  a casa si guardano e dicono: “La sera andiamo ancora al Maxela”. La Lega sta facendo i conti con il tempo. Oltre la sparata c’è di più.  Quando il Monza di Salvini alza il tiro,  come hanno fatto Crippa e Molinari (ha chiesto il rimpasto) si ripete: “Li manda Salvini”. Pure se non è vero, per Salvini, è difficile dire oggi che è falso, ma sarebbe del tutto falso dire che Salvini non sappia nulla. Da leader bigamo li sta lasciando spurgare come le melanzane, gli consente di dirla  grande per fargli eliminare l’amaro Meloni.


Racconta Giovanni Donzelli, dirigente di FdI, che “da quello che so, Salvini è infuriato con questa Lega scatenata, anche perché quando Crippa parla di tedeschi nazisti dimentica che in Europa la Lega è alleata con i nazisti. La metafora è sbagliata”. In questi mesi, la Lega, e va riconosciuto, ha eletto i suoi segretari regionali. Regole a parte, discutibili o meno, come è accaduto in Veneto, i congressi si sono celebrati. In Piemonte è stato eletto segretario Molinari. La scorsa settimana, in Liguria,  è stata la volta di Edoardo Rixi. In Veneto è stato riconfermato, Alberto Stefani. Manca solo una regione che è il cuore della Lega: la Lombardia. Da mesi se ne parla e  il congresso è da  fissare. L’attuale segretario è Fabrizio Cecchetti. Potrebbe essere riconfermato ma è probabile che si cambi. Salvini per pacificare il partito, nella sua regione più importante, a un anno dalla ferita, superata, del Comitato nord di Bossi, dalle espulsioni di storici militanti, fughe (ultima quella di Roberto Castelli) avrebbe individuato Romeo, capogruppo al Senato, come possibile segretario. La candidatura di Crippa senza l’investitura di Salvini sarebbe una “non candidatura”, come del resto pure quella di Romeo. Oggi Crippa è vicesegretario della Lega, ma cosa è un vicesegretario di fronte a un segretario che è chiamato “capitano”? Perfino Giorgetti e Fontana, che sono vicesegretari, tengono la carica come cavalierato. E non è polemica. Salvini è rimasto segretario perché la Lega lo vuole segretario. Ma chi meglio di Salvini può capire Crippa che ora viene sputacchiato come Salvini lo era agli inizi? E chi meglio di Salvini, che aveva di fronte Bossi, può capire Crippa che ha Salvini davanti? A differenza di FdI, partito che solo ora sperimenta la mordacchia, il divieto di comunicare a eccezione dei capogruppo, la Lega di Crippa e Molinari ha per statuto il divieto di parola. Anche le interviste di Crippa sono rilasciate in clandestinità, sul sito Affari Italiani. Non lo faceva pure il primo Salvini? Salvini lo sa: il suo Monza esagerato segna l’umore dei suoi gruppi parlamentari e della base. In Trentino c’è il caso di una ex fidanzata di un importante leghista che è passata con FdI dopo essere stata eletta con la Lega: ha fatto peggio del calciatore Lukaku. Il partito di Meloni gli ruba insomma i tifosi come gli continua a rubare i voti e pure i soldi (di governo) promessi. Ieri, Salvini, che davvero si morde la lingua quando sente  Tommaso Foti, Foti dry, dargli lezioni di governo, ha precisato che già in questa “manovra ci sarà il denaro per il ponte”. Intervistato, da Annalisa Chirico, ha parlato di dieci anni: “Punto al 2032”. Lo dice anche per il suo Monza. Oltre a Crippa e Molinari, un altro che sgomita, e non c’è nulla di male, è Luca Toccalini. Il 12 ottobre, a Roma, riunirà, una volta ancora, i militanti under 30 di Identità e Democrazia, ma fino a quando si può recitare la parte del giovane quando si è già padri? A Pontida, i giovani della Lega, e lo ha raccontato sul Foglio Alessandro Luna, si chiedevano: “Quando si diventa grandi?”. Lo dice in maniera formidabile un senatore leghista: “Il vero guaio è che nei casi come Crippa si è già vecchi da giovani, ma senza aver avuto gli incarichi dell’adulto”. A Milano, quei pochi che lo hanno avuto, rischiano di perderlo. Ad Alessandro Verri, capogruppo al comune,  28 anni, coordinatore della Lega giovani Lombardia, vogliono portare via la carica. Alle Europee, dove si sa che essere eletti sarà quasi impossibile, Salvini potrebbe chiedere un sacrificio ai governatori di regione, metterli in lista per trascinare il partito. Cosa resta al Monza calcio? Sul filo del fuorigioco, Salvini si fa in realtà mulce: lascia tirare in tribuna Crippa per pareggiare con Meloni e spera nei supplementari per dare a Crippa un maglia da Milan. Non ha costruito ancora il Ponte ma ha due stadi. Di Milan e di Monza è già il nuovo “di lotta e di governo”.

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  • Carmelo Caruso, giornalista a Palermo, Milano, Roma. Ha iniziato a La Repubblica. Oggi lavora al Foglio