L'immigrazione

Prove di pace a Berlino. Tajani vede Baerbock: "Serve una proposta comune"

Gianluca De Rosa

Il ministro degli Esteri archivia le parole del leghista Andrea Crippa: "La sua non è la posizione del governo". Ma sulle ong rimangono le differenze con la Germania. Con l'omologa tedesca però convengono: "Serve una soluzione comune". E il forzista apre alla sua proposta: "Quello dell'Italia non è un no"

Fare la pace, ma tenendo il punto. Quella di Antonio Tajani a Berlino è un’operazione d’equilibrismo complicato. Questo pomeriggio il vicepremier e ministro degli Esteri forzista ha incontrato la sua omologa in Germania, la responsabile degli Esteri del governo guidato da Olaf Scholz Annalena Baerebok. Un incontro reso ancor più difficile dalle dichiarazioni deliranti del vicesegretario della Lega Andrea Crippa che negli scorsi giorni aveva paragonato il governo di Berlino che oggi finanzia “l'invasione dei clandestini" attraverso le ong ai nazisti che con l’esercito occupavano l’Europa 80 anni fa. Tajani, parlando con i cronisti che ovviamente gli chiedevano delle sparate del leghista, ha subito chiarito: “La posizione di un parlamentare non è quella del governo, nessuno pensa che il governo tedesco sia un governo che ricordi il passato o che abbia strategie analoghe”. E però, sulle ong il ministro degli Esteri ha cercato di tenere la linea voluta da Meloni che negli scorsi giorni aveva scritto a Scholz proprio per manifestare “stupore” e chiedere “chiarimenti” sul finanziamento di Berlino alle ong. “Nessuno fa la guerra alle ong però non possono essere una sorta di calamita per attrarre migranti irregolari che poi, guarda caso, vengono portati sempre e soltanto in Italia perché è il porto più vicino”, ha detto, prima di ribadire quanto scritto già dalla premier a Scholz: “Gli sforzi finanziari dei singoli stati si concentrino su soluzioni strutturali della questione migratoria. La Germania è un Paese amico ma l'amicizia non impedisce di sottolineare che ci sono dei problemi che comunque non intaccano l'amicizia storica".

Come lui, anche Baerebok ha cercato di tenere cortesemente il punto. Prima ha spiegato: "Se una lettera e la questione del finanziamento delle ong costituiscono l'unico problema tra due Paesi, saremmo ben lieti che i problemi si riducessero a questo”. Poi, ha ricordato: “Il 95 per cento dei migranti che arriva in Italia viene salvato dalla guardia costiera italiana che svolge un ruolo umanitario importantissimo, ma anche i volontari i che si impegnano a salvare le vite dei migranti naufraghi nel mar Mediterraneo hanno il nostro sostegno".

Entrambi però hanno convenuto su un punto fondamentale: “Serve una soluzione europea”.  Berlino ha presentato la sua proposta e Tajani ha fatto sapere che:  “L'Italia non ha detto ‘no’ alla proposta presentata questa mattina dalla Germania sul Patto d'asilo: il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi ha preso del tempo per un esame più approfondito dal punto di vista giuridico”. La partita è cominciata.

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