Il caso

Berlinguer a Mediaset: sotto contratto Corona e Orsini. E lavora per portare Schlein

Simone Canettieri

Prima riunione per il programma al via su Rete4 il 5 settembre. Il nome sarà svelato prima del debutto, la formula no: "Sarà come Cartabianca, Pier Silvio Berlusconi sa che sono trasversale"

Lo ha detto chiaro e tondo. Vuole portare il suo vecchio programma di Rai3 su Rete4: una trasfusione bella e buona, ma anche un esperimento nucleare. Tuttavia sa di parlare a due pubblici geograficamente diversi (di là erano del centro-nord, qua quasi tutti del sud). Nel dubbio ieri Bianca Berlinguer, nella prima riunione operativa al centro Mediaset del Palatino, ha dettato il seguente dispaccio alle truppe (sei inviate, tutte donne): “Andatevi a vedere i servizi che facevamo a Cartabianca! Si ripartirà da lì”. Stop.

E’ stato il giorno dell’arrivo dei cosacchi nel regno romano della famiglia Berlusconi? “So di avere un cognome pesante, ma anche Pier Silvio mi riconosce di essere molto trasversale”, ha spiegato la figlia del Dolce Enrico alla squadra. O meglio, soprattutto ai pochi nuovi, visto che il grosso degli autori l’ha seguita in questa traversata nel deserto (a partire dai responsabili, Giuliano Giubilei e Dario Buzzolan). Berlinguer II, bandiera rossa e alla riscossa. E così gli ospiti fissi del nuovo programma de sinistra saranno lo scrittore-opinionista-scultore Mauro Corona e il professore Alessandro Orsini, volto tv diventato celebre per le posizioni anti Nato (eufemismo) sulla guerra in Ucraina. Entrambi saranno contrattualizzati da Mediaset (più di mille euro a puntata). Anche il vecchio parterre sarà riconfermato in blocco (l’unico veto pare che l’azienda l’abbia messo sul direttore del Fatto Marco Travaglio). Mentre sul ritorno di Michele Santoro c’è ancora una cortina di dubbi: nulla di deciso dopo i contatti di un mese fa. Potrebbe partecipare a qualche puntata. Ma come si chiamerà il nuovo programma che partirà martedì 5 settembre per durare circa tre ore e mezza? Il nome sarà svelato a ridosso del debutto, quattro giorni prima. Facile che ci sia in mezzo la parola Bianca (ma niente Carta perché i diritti rimangono in Rai né Zona, in quanto è quella di Giuseppe Brindisi).

Della politica se ne occuperà lei in prima persona, i servizi avranno invece tutti un taglio di cronaca e sociale: guerra, caro vita, diritti, femminicidi. L’obiettivo giornalistico a breve termine ha già un nome: Elly Schlein che da quando è segretaria del Pd non ha mai messo piede in uno studio Mediaset. Ce la farà Berlinguer a convincerla? Il colpo dell’estate del mercato Mediaset ieri ha preso forma, con il corpaccione del Palatino che mormorava: “E’ una scommessa aziendale, non politica, vedremo come andrà”. Berlinguer durante la settimana si alternerà con “Quarta Repubblica” di Nicola Porro (al via lunedì 4 settembre). Il quale da gennaio dovrebbe cederle in una sorta di staffetta la striscia dalle 20.30 alle 21.20 di “Stasera Italia”, programma gioiellino di Rete4, molto seguito dal Palazzo e fino alla scorsa stagione condotto da Barbara Palombelli. Questi sono gli accordi, almeno. Per il resto è tutto un grande salto nel fuoco. L’ultima parola spetterà agli ascolti. E in questo c’è un filo che unisce la nuova vita di Berlinguer a Forza Italia (non contentissima della trovata della real casa): il quattro per cento. Alla giornalista servirà, come share, per continuare a navigare in acque tranquille; a Tajani, come voti, per non affogare alle Europe

  • Simone Canettieri
  • Viterbese, 1982. Al Foglio da settembre 2020 come caposervizio. Otto anni al Messaggero (in cronaca e al politico). Prima ancora in Emilia Romagna come corrispondente (fra nascita del M5s e terremoto), a Firenze come redattore del Nuovo Corriere (alle prese tutte le mattine con cronaca nera e giudiziaria). Ha iniziato a Viterbo a 19 anni con il pattinaggio e il calcio minore, poi a 26 anni ha strappato la prima assunzione. Ha scritto per Oggi, Linkiesta, inserti di viaggi e gastronomia. Ha collaborato con RadioRai, ma anche con emittenti televisive e radiofoniche locali che non  pagavano mai. Premio Agnes 2020 per la carta stampata in Italia. Ha vinto anche il premio Guidarello 2023 per il giornalismo d'autore.