L'intervista

"La Gpa solidale non esiste". De Micheli non segue la linea di Schlein e vota contro

Gianluca De Rosa

L'ex ministra delle Infrastrutture e deputata Pd non si attiene all'indicazione di non partecipare al voto sull'emendamento Magi e striglia il partito: "Su un tema così delicato dovevamo arrivare più preparati e con una posizione chiara"

“E’ la prima volta in vita mia che voto in dissenso dal mio gruppo, ma su una questione delicata come quella della Gpa non avrei potuto fare altrimenti: sono contraria in qualunque caso all’uso del corpo della donna, non potevo non essere coerente”. L’ex ministra delle Infrastrutture e deputata dem Paola De Micheli è l’unica esponente del Pd che ieri ha votato contro l’emendamento Magi, dal nome del suo firmatario, il deputato di + Europa Riccardo Magi, che prevedeva l’introduzione della gestazione per altri solidale, e cioè senza che ci sia un corrispettivo economico offerto in cambio alla donna che mette a disposizione il suo utero per la gravidanza.  

 

Il resto del gruppo Pd, dopo una lunga discussione, ha optato per la non partecipazione al voto, superando la prima linea indicata da Elly Schlein, quella dell’astensione. Racconta De Micheli: “Durante una riunione online dei gruppi era emersa una posizione abbastanza contraria all’emendamento Magi, con alcune eccezioni, alla fine, su indicazione della segretaria, si era optato per l’astensione. Alcuni però, anche conoscendo la posizione personale di Schlein sulla pratica, avevano vissuto l’ipotesi di un voto del genere come un modo surrettizio per aprire alla Gpa, dunque durante una riunione il giorno successivo è stata decisa questa nuova linea”. Un bel pasticcio insomma. “Diciamo che la questione poteva essere gestita meglio”, dice De Micheli. “Dovevamo arrivare con una posizione, o magari, essendo una questione etica, si poteva lasciare la libertà di coscienza come aveva proposto la collega Quartapelle. In ogni dopo le dichiarazioni della segretaria a titolo personale era una discussione che avremmo dovuto cominciare a fare prima, senza aspettare l’emendamento”.

 

Lei intanto la libertà di coscienza se l’è presa… “Io ho anche una storia personale che mi ha spinto a fare così”, dice la parlamentare pd. “Anni fa per avere mio figlio Pietro ho fatto l’inseminazione assistita omologa e ho riprovato anche due volte invano per dare a lui un fratello, so a che genere di stress è costretto il corpo di una donna per fare l’inseminazione e penso non ci si sottoponga a certe cose per poi lasciare  il figlio a qualcun altro”. Da fuori comunque sembra il solito Pd indeciso su tutto, incapace di prendere una posizione. La destra immagina di perseguire la Gpa per il globo terracqueo come un reato universale. E il Pd? La capogruppo Chiara Braga intervenendo in Aula ha parlato di “questione che meriterebbe ben altra sede, ben altro approfondimento”, di fatto spedendo la palla in tribuna. “Braga  – dice De Micheli – è stata brava a gestire la situazione. Poi, ripeto, potevamo arrivare più preparati, il tempo c’era, una linea andava decisa con calma e intelligenza, anche scegliendo la libertà di coscienza. Detto questo – prosegue la deputata dem – ritengo che il tema sia delicatissimo, divide le generazioni anche dentro il mondo femminista, non è un problema solo del Pd, la parlamentare dell’Alleanza sinistra verdi Luana Zanella, che è una donna, ha votato contro in dissenso dal suo gruppo”. Zanella in effetti, tra gli applausi del centrodestra che hanno votato il suo odg per chiedere una moratoria all’Onu sulla Gpa, ha parlato di “mistificazione perché attorno alla cosiddetta generosità di una donna che presta se stessa per una gravidanza c’è il profitto da parte di tutti i soggetti coinvolti, in particolare le agenzie che anche a livello europeo agiscono in un vero e proprio settore produttivo”.

 

Magi comunque sostiene che dentro al Pd “persiste un’anima conservatrice su questi temi che ogni volta blocca tutto”, ce l’ha anche con lei… “Vorrei ricordare a Magi – replica De Micheli – che tutte gli ultimi progressi in tema di diritti civili sono arrivati quando al governo c’era il Pd, a partire dalle unioni civili. Inoltre su certi temi mi piacerebbe che ci fossero meno maschi a darci lezioni su certe cose”.

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