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Renzi: "Giorgia, la senti questa Vox?". I risultati delle elezioni in Spagna visti dalla politica italiana

Redazione

Soddisfazione in Forza Italia per il risultato dei popolari, mentre le opposizioni si rallegrano dopo il flop dei sovranisti. "Le prossime europee si vinceranno al centro", dice il leader di Italia Viva. Schlein: "L’onda nera si può fermare". E Conte: "Il bluff dell'estrema destra, che avanza a colpi di slogan, è ormai svelato"

Non è andata come avrebbe voluto Giorgia Meloni, che a pochi giorni dalle elezioni spagnole aveva deciso di metterci la faccia partecipando (a distanza)  a un'iniziativa di Vox a Valencia.  Il partito estremista della destra spagnola non solo non sfonda, ma arretra rispetto alla precedente consultazione, mentre avanzano i popolari e tiene la sinistra socialista di Sanchez. Un governo tutto da scrivere insomma, ma anche un risultato accolto con soddisfazione, per ragioni (e con sfumature) diverse in Italia. Parla di "una buona notizia per tutta l’Europa", il ministro degli Esteri Antonio Tajani, congratulandosi con Nunez Feijoo e "con gli amici del PP che con oltre 8 milioni di voti tornano ad essere il primo partito in Spagna. Il PPE rappresenta il centro della politica anche in Spagna", ha scritto su Twitter il leader di Forza Italia.

Più pungente è stato Matteo Renzi. "Non sappiamo chi ha vinto, ma sappiamo chi ha perso: Vox, la destra estremista. È un segno interessante: non si vincono le elezioni contro l’Europa. E le prossime europee si vinceranno al centro. Un messaggio che da Madrid arriva forte e chiaro anche a Roma. Giorgia, la senti questa Vox?", ha commentato il numero uno di Italia viva, rivolgendosi direttamente alla premier, che questa mattina non ha ancora rilasciato dichiarazioni sull'esito elettorale della Spagna ma ha telefonato al leader di Vox Abascal, come il Foglio è in grado di rivelare.

 

I pochi commenti che arrivano da FdI sono comunque di apparente soddisfazione. L'eurodeputato meloniano Nicola Procaccini non si dice deluso, "perché il punto principale non è il risultato preso singolarmente da Vox". Preferisce prenderla larga, nell'intervista concessa a Repubblica: "Il fatto interessante, storico, è l’eventuale apporto che Vox può dare a un esecutivo con il Partito Popolare. Rappresenterebbe l’inizio di una stagione politica nuova per la Spagna, loro sono ciò che era Fratelli d’Italia alcuni anni fa", spiega Procaccini, aggiungendo che l'agenda di Fdi e dei cugini spagnoli è "sovrapponibile". 

In casa Lega, a parlare sono stati gli europarlamentari Marco Zanni, che è anche presidente del gruppo Identità e democrazia al Parlamento europeo, e Marco Campomenosi, capo delegazione del Carroccio a Bruxelles. "Dalle elezioni spagnole emerge ancora una volta uno scenario politico frammentato e incerto, e conferma il ruolo centrale che rivestono i partiti autonomisti, che avranno un ruolo decisivo nelle settimane e nei mesi a venire. Oggi più che mai è fondamentale intensificare l’impegno per un centrodestra unito, in tutta Europa", recita la nota diffusa dai leghisti, sottolineando che "chi mette veti, non lavora per una casa comune di tutto il centrodestra. In prospettiva 2024 per il Parlamento europeo non abbiamo bisogno di veti, ma di un centrodestra unito, forte e capace di tenere fuori le sinistre". Difficile non cogliere un riferimento alle parole di Tajani che solo poche settimane fa aveva detto: "Nessuna alleanza con Le Pen e Afd". Che sono invece alleati di Matteo Salvini. 

Sul fronte Pd, e non poteva essere altrimenti, il ragionamento è comune: i nazionalisti hanno fallito. E si tratta di un ottimo risultato per la segretaria dem che ancora sabato, intervenendo in collegamento agli Stati generali del socialismo, si era impegnata a sostegno di Pedro Sanchez e del Psoe. "I risultati delle elezioni premiano il coraggio di Pedro Sanchez e della sua squadra e ribaltano un esito che sembrava già scritto. Il Partito Socialista riesce a tenere bene e guadagna due seggi dalle ultime elezioni. Bene anche il risultato di Sumar, sotto la guida di Yolanda Diaz", dice oggi Elly Schlein, su Instagram. "I veri sconfitti da un verdetto implacabile sono i nazionalisti di estrema destra di Vox, che perdono quasi la metà dei parlamentari. Cresce molto il Partito popolare che ottiene i maggiori consensi, ma fallisce nel suo progetto di ottenere la maggioranza con la scomoda alleanza coi nazionalisti di Vox, visto il loro flop. È la dimostrazione che l’onda nera si può fermare quando non si punta ad alimentare le paure ma a risolvere i problemi concreti delle persone".

Dichiarazioni in sintonia con quelle che arrivano anche dal M5s; "Esprimo soddisfazione per la tenuta delle forze progressiste", dice Giuseppe Conte citando i provvedimenti di carattere economico e sociale - dal salario minimo alla lotta al precariato - che hanno caratterizzato il governo Sanchez, prima di queste elezioni.  "Il dato più chiaro maturato è però la sconfitta, netta ed inequivocabile, dell'estrema destra di Vox, sostenuta a più riprese anche dalla premier Giorgia Meloni", dice ancora il capo pentastellato. "Il bluff dell'estrema destra, che avanza a colpi di slogan, è ormai svelato".

Meno ottimista è infine Carlo Calenda che un da un lato è "contento" per la sconfitta di Vox, ma dall'altro dice: "C'è un problema, popolari e socialdemocratici non riescono a governare insieme, ci sono come in Italia tante barriere tra destra e sinistra, mentre ci sono tante cose da fare insieme". 

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