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Notizia per gli imbrattatori: l'Italia, sul green, è un modello in Europa

Chicco Testa

L’Italia, ancora una volta, si mostra meglio di come la dipingono i luoghi comuni dello spirito nazionale improntato alla commiserazione. Anche sulle politiche ambientali

Avreste mai pensato leggendo la grande stampa e dando retta agli imbrattatori di opere d’arte che, secondo il recente rapporto Ispra, l'organo tecnico del Ministero dell’Ambiente, l’Italia è tutto questo? Punto numero uno. E’ seconda in Europa per produzione di energia totale da fonti rinnovabili solo dietro alla Svezia che vanta quote irraggiungibili per ragioni geografiche di idroelettrico (19,90% contro una media Europea del 17,7&). Punto numero due. Il consumo di energia per unità di Pil si è ridotto del 16% negli ultimi 12 anni e ugualmente si sono ridotte le emissioni di gas serra per unità di energia consumata Terzo. L’intensità energetica, cioè il consumo di energia per unità di Pil, è fra le più basse d’Europa. Quarto. Le emissioni di gas serra per unità di energia sono più alte della media europea. Indovinate perché? Perché nel mix europeo pesa favorevolmente la quota prodotta dal nucleare con emissioni zero. Ne avessimo un po’ anche noi saremmo nettamente in testa. Ma vallo a spiegare agli ambientalisti immaginari. E ancora. Industria e agricoltura hanno negli anni migliorato di molto la loro efficienza e ridotto l’intensità carbonica dei loro processi. Meno bene il settore terziario e trasporti dove possiamo ancora migliorare.

Un quadro quindi tutt’altro che deludente. Anzi, stiamo molto meglio di tanti a cominciare dai vicini tedeschi che, a parole, sarebbero i primi della classe. Aggiungiamo che questo è il risultato di politiche pubbliche in continuità negli ultimi 20 anni qualunque sia stato il colore del governo in carica. Nè le dichiarazioni dell’attuale ministro fanno pensare a cambi di rotta. Se poi imparassimo ad allocare le non ingenti risorse pubbliche in modo efficiente e a dire no anche all’Europa quando vuole imporre politiche costose e poco efficaci faremmo un altro passo in avanti. Intanto, l’Italia, ancora una volta, si mostra meglio di come la dipingono i luoghi comuni dello spirito nazionale improntato alla commiserazione. Quindi testa bassa e pedalare senza dar retta a gufi e piagnucolosi.

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