L'imprenditore e patron della Ternana calcio sfida gli ex alleati di FdI, Lega e Forza Italia nel capoluogo umbro. “Il bipolarismo ci ha rovinato, serve una classe dirigente moderata. Renzi è un bravo politico"
Stefano Bandecchi offre aneddoti e paragoni. “Sì, sono un imprenditore a 360 gradi. Che passando per il calcio è arrivato fino alla cosa pubblica”. Poi li rovescia. Li frantuma. “Io come Berlusconi? Macché. Il mio progetto politico è il suo esatto contrario: nel simbolo di Alternativa popolare non c’è il mio nome, il segretario è un semplice servitore del partito. Soltanto così si torna a fare l’interesse comune”. Di più. “Soltanto così si torna ad essere un paese credibile: con il proporzionale e il pentapartito eravamo la quinta potenza al mondo. Oggi ci fanno sedere al G7 solo perché siamo simpatici”. Bandecchi il nostalgico. “No, il restauratore: basta bipolarismo. Negli ultimi trent’anni ci hanno fatto credere che il dualismo destra-sinistra sia l’unico sistema possibile”, indubbio lascito del Cav. “È ora di girare pagina: mi batto per una classe dirigente moderata, che promuova il capitalismo sociale di un tempo. Dove gli imprenditori possano creare ricchezza e opportunità di lavoro. La mia sfida parte da Terni. Poi punta all’Umbria. Quindi all’Italia intera”.
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