Massimiliano Fedriga (Ansa)

Le dichiarazioni

Fedriga chiede più risorse del Pnrr per il suo Friuli-Venezia Giulia. Nuova rogna per Fitto

Redazione

"La mia regione è all'ultimo posto per fondi pro capite, serve un riequilibrio. Differenze inaccettabili", dice il governatore leghista. E sulla nomina del commissario in Emilia-Romagna: "È bene che il presidente della regione abbia un ruolo di rilievo"

"Il Friuli-Venezia Giulia è all'ultimo posto per fondi pro capite, altre realtà hanno avuto il 600 per cento in più. Serve un riequilibrio". L'appello per un'equa spartizione dei fondi europei messi a disposizione dall'Ue nell'ambito del Pnrr, viene direttamente dal governatore Massimiliano Fedriga, in un'intervista al Corriere della Sera. Il presidente leghista parla di "differenze inaccettabili" fra le risorse assegnate a ciascuna regione, proprio mentre in queste ore il governo, in accordo con gli enti attuatori, sta stilando il documento con le richieste formali di modifica a Bruxelles. Il governatore giuliano chiede quindi che vengano proposte alla Commissione delle "deroghe sui tempi di realizzazione per alcuni progetti specifici": avvisando, in generale, che il Piano europeo "non può essere ideologizzato".

Le critiche più marcate si riferiscono poi alla "impronta fortemente centralista del Pnrr che taglia fuori completamente i nostri enti". Un'impostazione che, per Fedriga, è da imputare al governo Conte II, mentre l'attuale maggioranza di centrodestra è arrivata soltanto "a partita in corso". Ma lo scontro fra chi tenta di accentrare i poteri a Roma e i singoli governatori che chiedono più responsabilità, tira in ballo anche il ministro degli Affari europei, Raffaele Fitto, che ha da poco diffuso un piano di tre pagine in cui si riducono le prerogative in mano alle regioni nell'utilizzo dei fondi europei. Proprio per questo, il dialogo fra il ministro che ha in mano il dossier del Recovery e i governatori resta prioritario: "Ci ha detto che farà il possibile", racconta Fedriga.

In ogni caso, il primo obiettivo per il presidente del Friuli rimane la riforma per l'autonomia differenziata: "Se c'è un divario fra le regioni, è per colpa del centralismo", sottolinea, aggiungendo che il testo del ministro Calderoli "consente invece di accorciare le distanze". E, infine, Fedriga spende anche una parola per la scelta del commissario straordinario che dovrà guidare la ricostruzione dell'Emilia-Romagna: "Detto che nel caso specifico non tocca a me decidere ma al governo, è bene che il presidente della regione abbia un ruolo di rilievo", commenta il governatore del Fvg. Parole che, forse, faranno storcere il naso al leader del suo partito, Matteo Salvini: il quale, sebbene ieri abbia negato, pare non essere proprio entusiasta dell'eventuale nomina di Bonaccini.