Insieme per la natalità

L'ex ministro Pd Delrio favorevole a dialogare con Giorgetti su fisco e famiglia

Marianna Rizzini

“Il ministro traduca il dossier di cui si parla in qualcosa di concreto in direzione di una fiscalità più amica delle famiglie. In tal caso mi avrebbe sicuramente al suo fianco", dice il senatore dem.

L’inverno demografico, i dati sulla natalità che preoccupano in prospettiva (meno di 7 neonati e più di 12 decessi ogni mille abitanti, secondo i dati Istat) e il governo di centrodestra che, ha detto il premier Giorgia Meloni a margine del Salone del Mobile di Milano, vorrebbe invertire la tendenza, visto che il tema riguarda la “tenuta del nostro sistema economico e sociale” (vedi alla voce pil). Ma in che modo si può declinare questa priorità?


Come anticipato ieri da questo giornale, esiste un dossier sul tavolo del ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, una proposta politica – presentare entro l’anno una sorta di bonus famiglie modello “110 per cento” pensato per genitori con figli – sintetizzabile con la frase “niente tasse per chi fa figli” (almeno due figli). Ma, se si procedesse davvero lungo questa strada, quali tasse si potrebbero ridurre o eliminare? E secondo quali criteri si dovrebbe lavorare sulle detrazioni? Le domande restano in attesa di risposta, ma intanto che cosa ne pensa l’opposizione?

Lo abbiamo chiesto al senatore Pd ed ex ministro Graziano Delrio, padre di nove figli. “In linea di principio, su questo tema”, dice Delrio, “sono sempre stato a favore di una collaborazione. Quindi se questa proposta fosse già scritta nera su bianco nel Documento di economia e finanza sarei a favore di un lavoro comune maggioranza-opposizione. Al momento mi sembrano ancora dichiarazioni d’intenti”.

 

In attesa di una concretizzazione, Delrio ricorda al ministro per i Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani, “il quale dice che la sinistra non ha fatto nulla per la famiglia, che noi nella scorsa legislatura abbiamo approvato la riforma dell’assegno unico universale per i figli – ‘riforma epocale’, l’hanno definita il Papa e l’ex premier Mario Draghi. Una riforma di cui io sono il primo firmatario e che è stata approvata all’unanimità, anche da FdI, come dovrebbe ricordare Ciriani”.

Quanto al legame tra fiscalità e ripresa demografica, Delrio auspica che “il ministro Giorgetti traduca il dossier di cui si parla in qualcosa di concreto in direzione di una fiscalità più amica delle famiglie. In tal caso avrebbe sicuramente Delrio al suo fianco, mettiamola così”.

 

Su quali strumenti si potrebbe lavorare, passando appunto al piano concreto? “Intanto i giovani e le donne devono avere lavori stabili e ben pagati e servizi nidi. Poi si può escludere ad esempio dall’Isee la casa di proprietà e dare più peso al numero dei figli. E se si vogliono dare risposte reali alla famiglie numerose bisogna aiutare su spese concrete come abbonamenti autobus o iscrizioni università o altre spese necessarie nella vita quotidiana”. Per poter sperare di invertire la tendenza “culle vuote”, dice Delrio, “ed evitare di precipitare ancora di più lungo questa china – se continuiamo così potremmo infatti perdere venti punti di pil nei prossimi vent’anni – sarebbe inoltre auspicabile ragionare sul divario a livello di reddito disponibile, a parità di guadagno, per chi ha figli rispetto a chi non ne ha, e su questo lavorare per mettere a regime eventuali incentivi fiscali. Ma ripeto: solo quando si inseriscono i progetti nel Def si è sicuri di avere davanti una vera road map e non una serie di slogan. Non è questo il caso, almeno a oggi. La destra fa sul serio? In attesa di scoprirlo, ricordo che l’assegno unico universale fornisce ora un aiuto consistente alle famiglie numerose, e che è stato studiato così proprio per uscire dalla teoria e fornire un sostegno reale a chi altrimenti farebbe fatica a crescere i propri figli”.
 

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  • Marianna Rizzini
  • Marianna Rizzini è nata e cresciuta a Roma, tra il liceo Visconti e l'Università La Sapienza, assorbendo forse i tic di entrambi gli ambienti, ma più del Visconti che della Sapienza. Per fortuna l'hanno spedita per tempo a Milano, anche se poi è tornata indietro. Lavora al Foglio dai primi anni del Millennio e scrive per lo più ritratti di personaggi politici o articoli su sinistre sinistrate, Cinque Stelle e populisti del web, ma può capitare la paginata che non ti aspetti (strani individui, perfetti sconosciuti, storie improbabili, robot, film, cartoni animati). E' nata in una famiglia pazza, ma con il senno di poi neanche tanto. Vive a Trastevere, è mamma di Tea, esce volentieri, non è un asso dei fornelli.