Andrea Marcucci (Ansa)

I nomi e le incognite

“La segreteria Schlein? Profilo alla Corbyn”, dice l'ex senatore Andrea Marcucci

Marianna Rizzini

La “squadra di alta qualità”, come la descrive la segretaria dem, nasce con una forte impronta identitaria di sinistra-sinistra. “L’area moderata è stata marginalizzata”, ci dice l’esponente di Base riformista

Ventuno nomi per una sorta di governo ombra, e la promessa di “continuare a essere un problema per il governo Meloni”: la nuova segreteria di Elly Schlein nasce con una diretta su Instagram e con una forte impronta identitaria di sinistra-sinistra per quella che la neo segretaria definisce “squadra di alta qualità”. Tuttavia la stessa squadra desta qualche preoccupazione in chi pensa che l’impostazione e i contenuti finora veicolati da Schlein possano mettere a rischio il profilo riformista del partito. Per esempio Andrea Marcucci, senatore nella precedente legislatura ed esponente di Base riformista, dal 26 febbraio, giorno della vittoria di Schlein alle primarie, ha più volte espresso la propria preoccupazione (“siamo passati in pochi mesi dall’agenda Draghi a un partito che sembra assumere come modello Mèlenchon”, ha scritto su Twitter qualche giorno fa, dopo aver sottolineato in varie occasioni che un “cambio di rotta internazionale” nel Pd, per esempio, sarebbe stato incompatibile con la sua presenza nel partito). E ora, di fronte a un elenco di nomi per la maggior parte di rottura rispetto al precedente profilo pd, e per alcuni aspetti molto “movimentisti”, Marcucci osserva: “Avevo detto Mélenchon, ma il profilo scelto da Schlein assomiglia molto anche a quello di Jeremy Corbyn”.

 

Nota, l’ex senatore, “che le premesse del discorso di insediamento di Schlein, rispetto all’indirizzo politico”, dice al Foglio, “sono state rispettate: questa segreteria è totalmente prevedibile, ed è evidente che l’area riformista moderata è stata marginalizzata e che la linea appare schiacciata verso sinistra, cosa che può avere un senso per la competizione con i Cinque Stelle, ma mi pare anche ci sia fin troppa chiarezza nel volersi porre come rappresentanti di un mondo alternativo a quello riformista moderato. Inoltre trovo alcune scelte poco rispettose dell’esito delle primarie, perché la vittoria di Schlein c’è stata, sì, ma oltre il 46 per cento del partito ha votato per Stefano Bonaccini”. Si pone poi il tema dell’eccessiva attenzione e lusinga di Schlein, dice Marcucci, verso “l’esterno”: “Già alle primarie l’impressione era che alla neo segretaria fosse giunto un certo supporto da persone che in precedenza non avevano scelto il Pd”.

 

Lui, Marcucci, di fronte a questo scenario di scivolamento rapido a sinistra, che cosa farà, visto che già aveva messo in conto un eventuale allontanamento in caso di cambio evidente di linea su alcuni temi? “Continuo a osservare e prenderò, se devo, le decisioni necessarie”. Tornando alla squadra, a Marcucci sembra che Schlein “consideri il risultato delle primarie un definitivo mandato al cambiamento e agisca di conseguenza, ma ripeto, la segretaria dimentica che il restante cinquanta per cento del partito potrebbe non sentirsi rappresentato. Penso intanto agli Esteri: perché non avvalersi dell’aiuto del senatore Alessandro Alfieri in questo campo, vista la sua esperienza?”. (Invece ad Alfieri è andata la delega alle Riforme e al Pnrr, mentre degli Esteri si occuperà Peppe Provenzano). “Diciamo che molte delle nuove nomine certificano che i piccolissimi spazi concessi alla minoranza interna sono stati scelti con l’obiettivo, per così dire, di non disturbare la ‘manovratrice’”.

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  • Marianna Rizzini
  • Marianna Rizzini è nata e cresciuta a Roma, tra il liceo Visconti e l'Università La Sapienza, assorbendo forse i tic di entrambi gli ambienti, ma più del Visconti che della Sapienza. Per fortuna l'hanno spedita per tempo a Milano, anche se poi è tornata indietro. Lavora al Foglio dai primi anni del Millennio e scrive per lo più ritratti di personaggi politici o articoli su sinistre sinistrate, Cinque Stelle e populisti del web, ma può capitare la paginata che non ti aspetti (strani individui, perfetti sconosciuti, storie improbabili, robot, film, cartoni animati). E' nata in una famiglia pazza, ma con il senno di poi neanche tanto. Vive a Trastevere, è mamma di Tea, esce volentieri, non è un asso dei fornelli.